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Elezioni, il Popolo della Famiglia ricorda anche l'inquinamento elettromagnetico: "Chiediamo lo stop al 5G"

"Non si tratta di fermare lo sviluppo tecnologico e il progresso, ma di garantire prima di tutto la tutela della salute", affermano

"Ai giovani e a tutti coloro che desiderano coltivare una coscienza ecologica e incidere concretamente per l'ambiente non può bastare una convocazione comandata dalla Greta di turno". Il Popolo della Famiglia di Forlì commenta così la seconda mobilitazione per il clima organizzata dai giovani di Friday For Future. "L'agenda per il clima fissa obiettivi da raggiungere nell'arco di un decennio, e non sappiamo quanti giovani avranno la capacità di mantenere un coinvolgimento effettivo - spiegano dal Popolo della Famiglia -. La cura per il creato e lo sforzo per migliorare il mondo in cui viviamo, invece, richiedono costanza e consapevolezza, libere necessariamente da imposizioni o da strabismo".

In occasione del primo "Friday for future", il Popolo della Famiglia lanciò l'allarme dell'inquinamento elettromagnetico, "pericoloso al pari di quello causato da altre fonti inquinanti, proponendosi di organizzare un evento informativo sulla tecnologia 5 G, tema strettamente attuale ma volutamente ignorato per i troppi interessi economici in gioco". Mercoledì, alla Fattoria Rivalta,  il Popolo della Famiglia ha organizzato un momento di informazione e di divulgazione scientifica alla presenza di un ricercatore dell'Istituto Ramazzini di Bologna, il dottor Vornoli, invitato appositamente per illustrare i risultati dello studio condotto sulle radiofrequenze.

"Se le ricerche dimostrano una preoccupante pericolosità già a partire dal 2G e 3G, con  un aumento significativo di alcuni tumori rari, tanto più le frequenze del 5G, ancora inesplorate, destano negli scienziati innumerevoli perplessità - spiegano dal Popolo della Famiglia -. L'Istituto Ramazzini, con i suoi studi, ha preceduto la Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) di molti decenni riguardo alla pericolosità di molte sostanze chimiche ora fuori commercio, con esemplare lucidità anche nel caso dell'amianto, bandito dalla Iarc solo nel 2012. Quale iter dobbiamo aspettarci ora, per garantire una reale difesa dall' effetto nocivo delle radiofrequenze ed evitare di essere cavie umane di una sperimentazione selvaggia senza neppure il nostro consenso informato? Il Comitato Scientifico Europeo ha  definito non sicura la tecnologia 5G, urge quindi una moratoria per il principio di precauzione, come recentemente disposto anche dall'amministrazione di Bruxelles. Anche il candidato sindaco Gian Luca Zattini, intervenuto all'incontro per la curiosità di approfondire questo argomento con grande lungimiranza e disponibilità all'ascolto, ha sottolineato che in questa materia il principio di precauzione deve essere la guida".

Il Popolo della Famiglia di Forlì è l'unico ad avere nel programma, alla voce ambiente, anche lo stop 5G. "Non si tratta di fermare lo sviluppo tecnologico e il progresso, ma di garantire prima di tutto la tutela della salute - concludono -. Questo è il monito che rivolgiamo ai tanti giovani convocati oggi in piazza, generazione digitale allettata dallo sviluppo dei cellulari così come dalla domotica e dall' internet delle cose, futuri garanti di una sostenibilità ambientale che non può mai scavalcare il primato della persona". 

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