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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Elezioni, le interviste di ForliToday ai candidati. Drei: "Nuovi quartieri in centro storico"

Davide Drei, 49 anni, è assessore al Welfare con la Giunta Balzani. E' candidato per il Partito democratico e sostenuto anche dalle liste civiche "A sinistra con Drei", "Con Drei per Forlì" e "Noi con Drei"

Continua l'appuntamento con le nostre interviste ai candidati a sindaco di Forlì della prossima tornata elettorale del 25 maggio. Potete trovare tutte le informazioni utili su candidati e liste all'interno del nostro SPECIALE ELEZIONI. Davide Drei, 49 anni, è assessore al Welfare con la Giunta Balzani. E' candidato per il Partito democratico e sostenuto anche dalle liste civiche “A sinistra con Drei”, “Con Drei per Forlì” e “Noi con Drei”.

Come mai ha deciso di candidarsi a sindaco di Forlì?
Ho deciso di portare la mia esperienza di volontario, di imprenditore sociale e assessore al welfare. Credo che l’esperienza che ha caratterizzato la città in questi cinque anni in tema di welfare sia stata molto positiva e vada replicata e allargata a tutti i settori chiave per il benessere e lo sviluppo di Forlì. Sviluppo che deve partire dai bisogni delle persone, dal loro ascolto e da una ferma volontà di rilanciare il lavoro e l’occupazione.

Quale risultato si aspetta dalla prima tornata elettorale?
Di vincere al primo turno

Qualora diventasse sindaco, quale sarebbe la prima azione da mettere in campo?
Serve un’azione strategica e corale sul tema del lavoro. Voglio dare vita ad una cabina di regia per il rilancio dell’economia e per lo sviluppo dell’imprenditoria con una gestione condivisa e mirata delle risorse. Il punto di partenza è la semplificazione burocratica e ha un chiaro obiettivo: far risparmiare tempo a chi lavora e fermare la degenerazione burocratica. L’amministrazione comunale deve facilitare la vita delle imprese e dei cittadini. Per fare questo verrà creato un gruppo di lavoro dedicato alla semplificazione con il coinvolgimento della struttura comunale stessa, per individuare obiettivi da inserire all’interno del Piano di gestione comunale. Non solo. Metteremo insieme le forze per costituire una task force territoriale che liberi energie e aiuti le imprese, creando nuovo sviluppo e nuove opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani. Le nostre linee guida sono chiare: favorire l’accesso ai mercati e al credito, investire in formazione professionale e internazionalizzazione, facilitando l’accesso ai fondi europei, attraverso la creazione di un ufficio unico di territorio. Tutto questo nel nome della semplificazione e della trasparenza

Centro storico: come rivitalizzarlo? Come risolvere il problema dei parcheggi?
Il centro storico è il cuore della città, è il luogo in cui si riconoscono i forlivesi. Per prima cosa vogliamo riportare la residenza di qualità in centro, attraverso una pianificazione urbanistica volta al recupero e alla riqualificazione degli edifici, attraverso un sistema di premialità e incentivi al commercio con contributi specifici. Vanno rilanciate le attività commerciali e va sostenuto l’artigianato, confermando l’erogazione di contributi e canoni di affitto calmierati. Per fare questo intendiamo puntare sulla partecipazione dei cittadini e delle associazioni, oltre che sulla creatività dei giovani. Nel piano che abbiamo messo a punto, investiremo su una nuova lettura urbana della città, che valorizzi in modo particolare nuovi quartieri del centro storico, in linea con la loro vocazione naturale: il quartiere della conoscenza (Campus); i quartieri della creatività (Fabbrica delle candele, ex Deposito Atr); il quartiere del commercio “naturale” con il mercato coperto; il quartiere della cultura e del patrimonio ed infine il quartiere razionalista. Prevediamo un nuovo utilizzo dell’ex Asilo Santarelli e di avviare la risistemazione del Palazzo del Merenda

Ci sono state frizioni tra Comune e Regione negli anni passati, come affrontare la questione?
Io credo fermamente in un principio di sussidiarietà verticale, ovvero che i diversi livelli istituzionali (Stato, Regione, Provincia) debbano sostenere il livello più vicino ai cittadini, ovvero il Comune, principale interprete delle necessità, dei bisogni, dei desideri di una comunità. Le frizioni nascono da un rovesciamento di questa impostazione. Per il futuro sono convinto che, tra livelli istituzionali diversi, il dialogo e la ricerca di ampia condivisione sugli obiettivi strategici del territorio siano il mezzo migliore per raggiungere risultati

A livello infrastrutturale questa amministrazione 'porta a casa' una parte importante della Tangenziale, quali sono i prossimi interventi da mettere in campo?
Forlì può contare su di una condizione unica nel panorama regionale, decisamente in via di rilancio. Mi riferisco al completamento dell'anello tangenziale, allo scalo merci e all'aeroporto, con le premesse di una nuova gestione. Ma si deve potenziare in tempi rapidi il collegamento con Cesena e l’asse E45, e con Ravenna, così come la Cervese; mettere a sistema queste infrastrutture significa creare le condizioni perché Forlì possa giocare un ruolo da protagonista e creare un volano per le imprese del nostro territorio

Unione dei Comuni: come dare valore a questo traguardo? Servirà davvero a razionalizzare i servizi? In che modo? Ci sono dati che lo dimostrano?
L’Unione dei Comuni è una autentica “rivolUnione” della Pubblica Amministrazione, nata per unire e connettere, con obiettivi molti chiari: risparmiare, sburocratizzare, velocizzare, alleggerire i costi, garantire i servizi e collaborare, a partire dai temi della sanità e dei rifiuti. Un esempio di sburocratizzazione l’abbiamo già realizzato con la creazione di uno Sportello unico per le attività produttive, che porterà a una forte semplificazione. Con uno sforzo corale le prime quattro funzioni associate daranno presto risultati concreti, per poi arrivare ad un’unica gestione della pianificazione urbanistica a livello di Unione dei Comuni. È una sfida avviata, ora dobbiamo crederci perché diventi un’opportunità strategica e perché i risultati siano misurabili in termini di economie di scala. Non dimentichiamo che si tratta dell’Unione più grande d’Italia, con 15 Comuni e 188 mila abitanti. Una grande sfida che porterà a un grande risultato

Rifiuti: è stata avviata dall'amministrazione Balzani la società post incenerimento? Quali sono i primi passi da fare?
Vogliamo proseguire nella linea tracciata, ovvero la riduzione della produzione dei rifiuti, il riciclo e il completamento della raccolta differenziata attraverso il sistema “Porta a Porta”. Per fare questo daremo vita ad una società strumentale, sotto il diretto controllo dei Comuni, che si occupi della programmazione, della raccolta e trasporto dei rifiuti, separando la gestione della raccolta dallo smaltimento. Forlì deve diminuire rapidamente la quantità di rifiuti da destinare all’incenerimento, ed escludere totalmente i rifiuti speciali. Il rifiuto deve diventare una risorsa e deve creare ricchezza attraverso il riciclo. Sul fronte della fiscalità vogliamo applicare il principio del “chi più inquina, più paga” attraverso un sistema tariffario che premi cittadini e aziende virtuose

Disoccupazione e povertà: quali nuove azioni può mettere in campo il Comune per favorire l'inserimento lavorativo ed aiutare le famiglie in difficoltà economica?
In questi anni molto è stato fatto per far sì che, nonostante la crisi, il sistema di protezione sociale reggesse. E così è stato. Non dimentichiamo che il welfare è stata l’unica voce che in questi anni ha avuto un incremento delle risorse nel bilancio comunale, nonostante i tagli dallo Stato. Sono stati stanziati fondi anticrisi, per sostenere le famiglie rimaste senza lavoro, sono stati strutturati servizi di prima emergenza in modo stabile e continuativo. Stiamo promuovendo il lavoro di persone con svantaggio sociale, attraverso la cooperazione sociale di inserimento lavorativo. Ma dovremo proseguire in questa direzione, continuando a puntare su un welfare integrato pubblico-privato sociale, insistendo su politiche centrate non solo sulla persona ma anche sulla famiglia, ad esempio sui servizi domiciliari e di prossimità. Abbiamo il dovere dell’universalità e dell’equità: sul welfare non si indietreggia

Sicurezza: di fronte ad un aumento del crimine i cittadini chiedono anche al Comune di impegnarsi attivamente. Cosa propone che sia "fattibile" dal Comune?
E’ importante affrontare con decisione i problemi che generano insicurezza, come quello dei furti, che colpisce sia le abitazioni private che le imprese. Un problema che vogliamo affrontare con una azione forte e coordinata tra Istituzioni e forze dell’ordine, che aumenti le azioni di presidio e controllo

E poi il lavoro: si stanno presentando numerose crisi industriali che rischiano di cambiare il volto produttivo di Forlì. Qual è la sua ricetta a riguardo?
Grazie al lavoro di concertazione al quale ha preso parte il Comune, siamo riusciti a costruire soluzioni positive per le crisi industriali che hanno coinvolto gli stabilimenti localizzati nella nostra città, Electrolux e Ferretti. Ora dovremo concentrarci sulle imprese del nostro territorio: non vogliamo lasciarle sole, devono avere nell'amministratore un alleato e un interlocutore su cui contare per il rilancio del lavoro e dello sviluppo economico di casa nostra. Lotta alla burocrazia, accesso al credito e formazione sono i tre filoni su cui dobbiamo insistete. A questo proposito, abbiamo già individuato un percorso insieme a Università, mondo della scuola e della ricerca per trasferire alle imprese competenze e innovazione. I giovani sono il nostro più grande investimento, da “lanciare” senza esitazioni per lo sviluppo e il benessere della nostra città

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