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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Elezioni, Magdi Cristiano Allam a Forlì: "Gli italiani sono discriminati"

Nell'occasione Minutillo, capolista al comune di Forlì di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale, ha spiegato le suo proposte per rivoluzionare il sistema del servizio sociale nel Comune di Forlì

Magdi Cristiano Allam, europarlamentare e candidato alle Elezioni Europee nel Nord-Est con Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, nel suo intervento a sostegno di Anna Rita Balzani candidata a sindaco di Forlì e di Davide Minutillo capolista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale che sostiene la Balzani, ha lanciato un appello a votare il 25 maggio per il cambiamento sia dell’amministrazione di Forlì sia del Parlamento Europeo.

“Solo votando il cambiamento potremo riformare lo Stato, lo sviluppo e la società riscattando la nostra sovranità monetaria, che significa uscire dall’euro, salvaguardando l’Italia come Stato nazionale, che significa no alla prospettiva degli Stati Uniti d’Europa, e difendendo la nostra civiltà contro la deriva del relativismo, buonismo e immigrazionismo”. Al riguardo Allam ha ammonito che “in Italia rischia di esplodere il razzismo non perché gli italiani discriminano gli immigrati ma all’opposto perché gli italiani sono discriminati rispetto agli immigrati”.

Magdi Cristiano Allam a Forlì

Nell’occasione Minutillo, capolista al comune di Forlì di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale, ha spiegato le suo proposte per rivoluzionare il sistema del servizio sociale nel Comune di Forlì: “Basta con la dittatura sociale degli immigrati che, grazie a criteri di valutazione del tutto sbagliati, ottengono sempre i primi posti in tutte le graduatorie” ha affermato Minutillo.

“Le case popolari, gli asili nido ed i servizi sociali dobbiamo darli prima ai nostri italiani, alla nostra povera gente, ai nostri anziani ed alle nostre giovani coppie - ha precisato -. Per fare ciò mantenendo un sistema giusto ed equilibrato Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale propone da una parte liste separate tra italiani e stranieri e dall’altra di riservare agli immigrati una quota di servizi direttamente proporzionale  al loro numero. Se infatti gli immigrati regolari, che lavorano e pagano le tasse sono il 6% della popolazione a loro dovranno essere dati al massimo il 6% dei servizi. Ciò significa ad esempio che su 100 case popolari agli immigrati potranno esserne consegnate al massimo 6. Per noi si chiama giustizia sociale. 

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