rotate-mobile
Politica

Il centro-destra si presenta in Provincia: "Opposizione costruttiva, si torni all'elezione del presidente"

Opposizione costruttiva e nessun incarico di consigliere delegato: il centro-destra definisce il proprio ruolo all'interno della Provincia

Opposizione costruttiva e nessun incarico di consigliere delegato: il centro-destra definisce il proprio ruolo all'interno della Provincia, i cui rappresentanti politici - dopo che l'ente è stato trasformato in ente di secondo livello -, sono eletti da consiglieri e dai sindaci dei Comuni della provincia. Il centro-destra si prende 4 consiglieri su 15. Ragiona Jacopo Morrone, segretario della Lega Nord: “Un buon risultato, ma scontato fin dall'inizio”. Gli eletti sono Lina Amormino, Marco Catalano, Deniel Casadei di Forza Italia e Daniele Avolio della Lega Nord. 

“Tra qualche mese, quando cambieranno gli equilibri politici in molti Comuni, ci troveremo un consiglio provinciale e un presidente eletti da chi c'era prima, da consigli comunali quasi decaduti. Per 4 anni il presidente e due anni il consiglio, la Provincia non rispecchierà i Comuni del suo territorio”, lamenta Luca Bartolini, coordinatore provinciale di Forza Italia.  Morrone precisa che i 4 consiglieri eletti faranno opposizione, anche se in un contesto poco politico: “Non siamo per una lista trasversale, siamo una parte politica che vuole mettere in panchina chi ha governato per sessant'anni, e quindi non prenderemo deleghe”.

Per i due esponenti di centro-destra l'assenza della Provincia nelle politiche territoriali si fa sentire. Così Morrone: “Le province pagano l'errore della riforma dell'allora ministro Delrio e del Pd, che ha varato un piano che ha contribuito a svuotarle, scolorirle e farle perdere di significato. I piccoli comuni, i comuni montani,  hanno perso un punto di riferimento importante.  La nostra prima battaglia sarà una raccolta di firme per chiedere di reintrodurre l'elezione del presidente a suffragio universale. parta dal territorio come richiesta, raccolta firme, riordino istituzionale ridare un senso alla provincia”. Sulla stessa lunghezza d'onda Bartolini, ex consigliere provinciale: “Mi piange il cuore a vedere la Provincia ridotta così, massacrata e lasciata nel limbo. Qui si discuteva di viabilità, di edilizia scolastica, di pianificazione urbanistica, agricoltura, formazione professionale,  a un certo punto è sembrata il demonio, l'origine di tutti i mali. Ci auguriamo che si compia un percorso parlamentare a darle un ruolo”.  

Opposizione sì, ma senza danneggiare ulteriormente i piccoli comuni. Lo spiega il consigliere Deniel Casadei: “In Provincia il grande assente è la politica, con un presidente part time e consiglieri delegati senza alcuna potestà tutto è demandato ai tecnici. Non abbiamo interesse ad un opposizione netta se serve a portare a casa risultati”. Lina Amormino spiega che “anche nel mio secondo mandato cercherò di essere propositiva, non è che non faremo opposizione quando serve, ma cercheremo le soluzioni migliori”. E aggiunge: “Una lancia la spezzo per i tecnici della Provincia che hanno sempre lavorato, pur nell'incertezza, a testa bassa, per il bene del territorio, anche fuori dagli orari di lavoro e in modo sempre professionale”. Un concetto ribadito da Catalano: “Non sarà un'opposizione ostracista, ma non staremo a scaldare la sedia”. Avolio rileva invece un “centro-destra unito e coeso” dal punto di vista politico e un “ente al collasso economico”, dal punto di vista amministrativo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il centro-destra si presenta in Provincia: "Opposizione costruttiva, si torni all'elezione del presidente"

ForlìToday è in caricamento