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Elezioni Provincia, Morrone: "Vincenzi candidato ideale per capacità e esperienza"

Lo ha dichiarato Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, alla presentazione del candidato alla presidenza della Provincia di Forlì-Cesena, Gianluca Vincenzi, sindaco di Gatteo

"Una nuova Provincia, più attenta al territorio e meno burocratizzata, con l’obiettivo di diventare uno ‘sportello’ per fornire servizi e risposte ai cittadini e alle aziende". Lo ha dichiarato Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, alla presentazione del candidato alla presidenza della Provincia di Forlì-Cesena, Gianluca Vincenzi, sindaco di Gatteo.

"Abbiamo un ottimo candidato, persona estremamente esperta e capace nel campo amministrativo - continua Morrone -. Quello che ci vuole dopo il nulla di fatto della presidenza del sindaco del Pd di Forlì, Davide Drei, che da ‘liquidatore della Provincia’, come era nei piani della Regione, si è trasformato in un ostacolo insormontabile per aziende, cittadini e territori. Vincenzi, grazie alle sue riconosciute capacità, certamente tenterà di cambiare le cose, e per questo chiediamo il voto di tutti gli amministratori per la sua elezione, ma ciò che davvero serve è un cambio di passo sul piano delle riforme istituzionali".

"A questo proposito, c’è l’obiettivo del Governo di cancellare il pateracchio della cosiddetta ‘legge Delrio’, che prevedeva la fine delle Province. Una legge rimasta in mezzo al guado, simbolo del fallimento del governo Renzi, che la Giunta Bonaccini ha portato alle estreme conseguenze con la propria normativa sul riordino istituzionale - prosegue l'esponente del Carroccio -. Un insieme di provvedimenti che ha creato solo confusione e disfunzioni nei trasferimenti di deleghe e risorse umane, lasciando le Province sguarnite di personale e fondi, pur avendo mantenuto aree di responsabilità importanti come le infrastrutture e l’edilizia scolastica. Altro marchiano errore del Pd quello di cancellare d’un colpo l’elezione diretta dei rappresentanti delle varie comunità".

"Relegando le Province a enti di secondo livello con presidenti e consiglieri, già sindaci e amministratori di Comuni del territorio, decisi dalle segreterie dei partiti, in particolare, qui in Emilia-Romagna, dal Pd, che si sono malamente barcamenati in una situazione resa ingovernabile anche dal fallimento di altri organismi intermedi come le ‘unioni’ dei Comuni, fortemente volute dall’amministrazione regionale. E’ ora di riprendere in mano la materia e di rivisitare tutta l’impalcatura della riforma - continua Morrone -. Le Province devono ritornare a essere il trait d’union tra Regione e Comuni, ma profondamente riorganizzate, in modo tale da essere davvero uno ‘sportello’ per cittadini e aziende e rispondere immediatamente alle esigenze del territorio. Così come devono ritornare enti con amministratori eletti, espressione democratica della popolazione".

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