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Giorgia Meloni a Forlì per Minutillo: "In Emilia Romagna il fallimento di un sistema di potere"

"In questa tornata di elezioni regionali siamo impegnati in Emilia Romagna, terra che rappresenta nel modo più lineare il fallimento di un sistema di potere", afferma Meloni

Il segretario nazionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, a Forlì per presentare la candidatura a consigliere regionale dell'avvocato Francesco Minutillo. Centinaia di persone erano presenti all'incontro che si è svolto nella saletta di via Bruni, a Forlì. Minutillo ha elogiato “i tanti cuori di destra che battono nella rossa Romagna”, ricordando l’impegno umano e politico di Giorgio Almirante, al nome del quale si è levato l’applauso dei presenti.

Il candidato consigliere ha poi proseguito sottolineando la difficoltà di fare politica in un panorama sociale e politico tanto precario, dove le prospettive si riducono a mere speranze: "Per cambiare la politica occorre cambiare le persone che fanno politica: non più professionisti della politica, ma persone come me: professionisti appassionati di politica”. Dopo aver ricordato le personali sfide politiche che intende compiere in caso di elezione a consigliere, Minutillo ha presentato il segretario nazionale di FdI-An Meloni, la quale, accolta dal calore dei presenti, ha subito coinvolto i tutti parlando della Regione Emilia Romagna.

Giorgia Meloni a Forlì (foto Frasca)

“In questa tornata di elezioni regionali siamo impegnati in Emilia Romagna, terra che rappresenta nel modo più lineare il fallimento di un sistema di potere e la differenza abissale tra quello che la sinistra racconta di sé e quello che la sinistra italiana è - ha esordito -. Ci è stato raccontato da una vita che la sinistra stava dalla parte del più debole, dei più poveri e dei diseredati, e poi, come è stato fatto al governo in Emilia Romagna, si davano soldi alle cooperative del fratello o degli amici, si faceva lavorare solo chi aveva la tessera del partito, si spendeva un milione di euro l’anno solamente in auto blu".

"La sinistra - ha proseguito - ha saputo solo fare gli interessi di alcuni poteri, di alcune lobby, sulla pelle del popolo che dice di voler rappresentare. La gente inizia a chiedersi, magari a voce bassa, se sia veramente giusto continuare a dare fiducia ai responsabili di questa situazione. A Ravenna, ad esempio, ho rilevato che si offrivano crediti scolastici a coloro che andavano al Festival De L’Unità. Io credo sarebbe molto meglio dare crediti scolastici ai volontari che sono andati a spalare il fango dopo l’alluvione di Parma.”

La Meloni ha poi dedicato una parte del suo intervento alla sanità. “La vera sfida a carattere nazionale è liberare la sanità dalla politica. Se si vuole cambiare il sistema, si devono nominare i primari per concorso, e non per nomina di dirigenti a loro volta nominati da assessori. Un esempio di quanto detto riguarda Comacchio, dove la giunta comunale, per dare lavoro alle cooperative amiche, ha fatto chiudere un ospedale perfettamente funzionante per riaprirne uno nuovo, con conseguente spreco di denaro pubblico.” Il segretario di FdI-AN ha poi orientato il suo intervento sul tema della tassazione: “Occorre mettere una norma nella costituzione che obblighi i governi a non superare un tetto massimo di tasse imponibili".

"Questo porterebbe a un cambio fondamentale di mentalità - ha aggiunto -. Non più a chiedersi quanto ancora si più sottrarre dalle tasche degli italiani, ma ad accontentarsi e a gestire le entrate già esistenti. La legge di stabilità di Renzi è come il trucco delle tre carte: ad alcuni italiani, senza principio di equità, vengono dati 80 euro, ma vengono al contempo tassati il Tfr in busta paga, il sistema di previdenza sociale, gli enti locali, che già piangono miseria e minacciano il taglio di ulteriori servizi. Rischiano di aumentare le accise sulla benzina, l’IVA (che arriverebbe al 25,5%) e il carburante agricolo (al 26,6%) a causa delle famigerate “clausole di salvaguardia”, che scattano nel caso saltino le coperture economiche previste dalla finanziaria".

"La legge di stabilità di Renzi infine dà una stima, circa 4 miliardi di euro, ai proventi derivanti dalla lotta all’evasione fiscale - ha continuato -. Purtroppo è ben noto il metodo dello Stato Italiano per la lotta all’evasione fiscale: si condonano 98 milioni di euro di evasione alla società delle slot machines, si condonano 4 milioni di evasione fiscale alle banche “amiche”, si fa finta di non vedere i miliardi di euro di evasione fiscale che fanno le ditte cinesi sul territorio italiano… chi rimane? Il povero italiano che viene perseguitato da leggi pazzesche e dagli agenti dell’agenzia delle entrate che hanno un bonus per ogni contestazione che muovono. Lo Stato italiano ti vessa e ti distrugge finché non recupera quei soldi.”

La Meloni ha poi sparato a zero anche sulla gestione dell’immigrazione, definendola “surreale e matrice dell’esasperazione che porta anziani e giovani ad avere paura del degrado e dell’insicurezza degli extracomunitari al quale lo Stato e gli Enti non possono garantire lavoro e vita dignitosa. Il problema dell’immigrazione non è un problema italiano, ma europeo: o l’Europa ci aiuta a risolvere la questione, oppure si crea un bel cordone umanitario e i profughi richiedenti asilo vengono portati dal mediterraneo fino ai confini della Germania. Occorre che si ridistribuiscano in Europa i richiedenti asilo, che, fra le altre cose, costano più di 30 euro al giorno, ossia 900 al mese, più di quanto prenda un qualunque lavoratore precario per lavorare 40 ore settimanali.”

Verso la conclusione del proprio intervento, Meloni fa un appello alla determinazione degli elettori a votare e invertire la rotta dopo anni e anni di malgoverno regionale: “Non siamo sconfitti in partenza. Una cara persona che ormai non c’è più mi ha sempre insegnato che la certezza della vittoria dipende dalla volontà di chi intende conseguirla. Questo dobbiamo fare: votare, contrastare una sinistra cattiva e dimostrare che il sistema di Renzi scricchiola proprio nei territori dove è più forte, perché la gente è ormai stanca di certe lobby e giochi di potere a discapito del povero cittadino.”

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