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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Elezioni regionali, l'analisi del voto a Forlì: cade il Pd e M5S , volano Lega e Rondoni | I RISULTATI

A Forlì l'esito delle urne per le Elezioni Regionali conferma la netta permanenza del Partito Democratico come prima formazione politica per voti in città, sebbene con una decisa flessione. Elemento peculiare del voto in città è senza dubbio il risultato personale di Alessandro Rondoni, che ottiene l'8,8% dei voti

A Forlì l’esito delle urne per le Elezioni Regionali conferma la netta permanenza del Partito Democratico come prima formazione politica per voti in città, sebbene con una decisa flessione. Elemento peculiare del voto in città è senza dubbio il risultato personale di Alessandro Rondoni, che  ottiene  l’8,8% dei voti (2.813 voti, di cui 604 disgiunti come consenso personale a suo favore, vale a dire elettori che hanno barrato il suo nome e votato poi una lista opposta). Tuttavia, il risultato a livello regionale dello stesso Rondoni è deludente e il suo partito, il Nuovo Centro Destra, non entra in Assemblea Legislativa.


Tra gli altri partiti da registrare è una crescita esponenziale della Lega Nord che segna il doppio dei voti del M5S e quasi il triplo di quelli di Forza Italia. Tuttavia, ogni dato che può essere sviscerato in un’analisi del voto del post-regionali deve tener conto della netta contrazione della base dei votanti. Solo sei mesi fa, a maggio, per le Elezioni Europee e le Amministrative, andarono a votare 64.133 forlivesi (71,12 % di affluenza) mentre domenica si sono recati alle urne appena 33.033 forlivesi (36,36% di affluenza), vale a dire quasi la metà. E’ vero che sei mesi fa si votava anche per la scelta del sindaco, elezione che tradizionalmente mobilita di più l’elettorato.


I DATI DEL PD. Con una differenza così netta di votanti non ha quindi molto senso comparare i valori assoluti dei voti presi, ma sulle percentuali emergono dati significativi. Anche Forlì elegge presidente Stefano Bonaccini, che tuttavia ha raccolto meno voti della sua media regionale: il 47,8% a Forlì contro il 49% del dato regionale. E’ possibile che la maggior freddezza del voto a Forlì sia dovuta anche ad un’area di dissenso dovuta alla presenza in città del candidato sconfitto alle primarie Roberto Balzani. Si tratta in ogni caso solo di un lieve scostamento. Il Partito Democratico ha preso il 45,3% dei voti espressi, quindi con un calo di circa 9 punti percentuali rispetto al 54,8% di maggio scorso. L’alleato Sinistra Ecologia e Libertà si porta a casa il 2,51% dei voti, mentre ottengono percentuali da prefisso telefonico le altre liste alleate. Il Pd forlivese ottiene due eletti. L’elettorato del Pd ha utilizzato compattamente la doppia preferenza di genere, portando in Assemblea Legislativa Paolo Zoffoli e Valentina Ravaioli, entrambi di “area Balzani”.


M5S. Sempre in tema di cali  il Movimento 5 Stelle continua nel suo andamento calante dalle Politiche, alle Europee ed ora alla Regionali: i “grillini”, erosi a Forlì da una serie di “epurazioni” , alle Europee di sei mesi fa, avevano ottenuto il 16,2% dei voti, domenica con la candidata Giulia Gibertoni, sono arrivati al 10,2%, una flessione quindi di circa il 6% dei consensi.


CENTRO-DESTRA. Dopo l’astensionismo, quella che può cantar vittoria ad urne chiuse è la Lega Nord: a Forlì ha ottenuto un dato a due cifre: il 20% dei voti contro il 3,8% delle Europee. Per la Lega è una crescita anche in valori assoluti: 2.380 voti a maggio, 6.165 a novembre. Il dato della Lega fa “volare” il candidato di coalizione, il sindaco leghista di Bondeno Alan Fabbri, che ottiene il 28,8%, in linea con la media regionale. In forza di questo risultato il Carroccio elegge un consigliere a livello regionale, si tratta dell’ex consigliere comunale Massimiliano Pompignoli. Molto ridimensionata Forza Italia: a Forlì è il quarto partito, con il 7,6% dei voti, in calo del 3,5% rispetto alle Europee. Diminuisce, in numeri piccoli, Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale,  che passa dal 3% delle europee al 2% delle regionali.


PICCOLI PARTITI. La formazione della sinistra “L’Altra Emilia-Romagna”, che a livello regionale si prende un seggio con il 4%, a Forlì va male, arrivando al 3% alla candidata Quintavalla. Ultima la  “Liberi cittadini”, nata e alimentata dall’area del dissenso degli ex grillini “epurati”, che ottiene l’1,44% a Cesena rispetto all’un percento del dato regionale.

IL VOTO A FORLI CITTA':

BONACCINI STEFANO:     15.309 - 47,82%        
-    PARTITO DEMOCRATICO: 13.933 - 45,30%
-    SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA':     772- 2,51%
-    EMILIA ROMAGNA CIVICA:  264    - 0,85%
-    CENTRO DEMOCRATICO-DEMOCRAZIA SOLIDALE:  120 - 0,39%
FABBRI ALAN: 9.213 - 28,78%
-    LEGA NORD 6.165 - 20,04%
-    FORZA ITALIA:     2.330 - 7,57%
-    FRATELLI D'ITALIA - ALLEANZA NAZIONALE: 591 - 1,92%
GIBERTONI GIULIA: 3.258 -  10,17%
-    MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT: 3.127 -    10,16%

RONDONI ALESSANDRO: 2.813    - 8,78%
-    NCD - UDC - EMILIA-ROMAGNA POPOLARE: 2.209 - 7,18%

QUINTAVALLA MARIA CRISTINA    : 953 - 2,97%
-    L'ALTRA EMILIA ROMAGNA: 808 - 2,62%

MAZZANTI MAURIZIO: 464 - 1,44%
-    LIBERI CITTADINI: 435 - 1,41%

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