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Elezioni regionali, le priorità della Cgil ai candidati: "Un nuovo patto per il lavoro e lotta al precariato"

“Poniamo temi che dovrebbero essere nell'agenda delle forze politiche e di chi siederà in consiglio regionale, quali il lavoro e la sua qualità, e la giustizia sociale”, spiega

Una lista di 10 punti su cui la Cgil di Forlì sollecita tutti i candidati alle prossime elezioni regionali. La lista delle priorità è stata presentata ai media lunedì mattina e inviata a chi si candida a guidare la Regione il 26 gennaio prossimo. “Poniamo temi che dovrebbero essere nell'agenda delle forze politiche e di chi siederà in consiglio regionale, quali il lavoro e la sua qualità, e la giustizia sociale”, spiega la segretaria della Cgil Forlì Maria Giorgini. In particolare la proposta principale, quella fatta propria da Cgil, Cisl e Uil regionali è per “un nuovo patto per il lavoro”, visti i buoni risultati di quello del 2015.

Spiega Giorgini: “Con  il “Patto per il Lavoro” il 21 luglio 2015 la Regione Emilia Romagna ha saputo mettere insieme il sistema di istruzione, le  Province, i Comuni, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, in una fase in cui , lo ricordiamo, in questo paese la logica della concertazione veniva superata dalla logica della disintermediazione. Ora, anche grazie a quel Patto, l’Emilia Romagna ha raggiunto indubbi primati in economia  (+ 5% del Pil nel trimestre 2016-2018), occupazione (70,2%) investimenti ed esportazioni, ma le sfide per chi si presenterà a sedere in Consiglio regionale e per chi assumerà l’incarico di Presidente della regione non sono finite”. E precisa poi: “Vogliamo continuare in metodo della concertazione con chiunque sia alla guida della regione”. 

In un regione che ha il 42,5% del PIL basato sulle esportazioni, si  temono i riflessi economici  delle politiche sovraniste e protezionistiche estere tra cui i dazi, la debolezza dell’attività economia in area Euro registrata nel 2019 tra cui il calo dell’attività industriale in Germania, fino alle ricadute a partire dal prezzo del greggio della complessa fase geopolitica, in particolare in medio oriente. “Le riforme del mercato del lavoro e dei sistemi pensionistici hanno determinato un  lavoro sempre più precario e povero,  con l’aumento dei part time involontari, la riduzione dei redditi e la persistenza anche in questa regione - che si distingue per il positivo tasso di occupazione femminile-  di un significativo gap retributivo di genere. Sul piano socio sanitario la popolazione invecchia e i bisogni aumentano”, sintetizza le priorità Maria Giorgini. 

Ed ancora: “A queste sfide si aggiungono quelle per la transizione tecnologica e digitale, per la qualità del lavoro, per un sistema socio sanitario che resti all’avanguardia e vicino ai bisogni della popolazione, per ridurre le emissioni di C02, per la messe in sicurezza del territorio e per un Green New Deal, sfide che  devono diventare prioritarie. Per queste ragioni è necessario riconoscere  il valore del lavoro svolto con il Patto per il Lavoro, verificare le difficoltà che sono ancora da superare e affrontare le nuove sfide in un nuovo patto per il lavoro che “faccia quadrato”, mettendo al centro il buon governo, la capacità di dialogo con tutti, il lavoro, l’ambiente e la giustizia sociale e all’angolo le dannose politiche di odio e la contrapposizione degli uni contro gli altri”.

Sul lavoro, nello specifico, si chiede che “sia data priorità alla difesa dei posti di lavoro, a creare occupazione e renderla di qualità proseguendo nella lotta alle mafie, alla criminalità  organizzata e al caporalato presente anche nei nostri territori in particolare nel settore agricolo. Fondamentale la conferma delle leggi regionali e dei protocolli per la tutela occupazionale e la qualità del lavoro negli appalti pubblici e privati dove ancora la piaga del lavoro gravemente sfruttato, in particolare nella logistica, non è estinta”. Al secondo posto viene messo l'ambiente:  “La transizione ecologica oltre a non essere più rinviabile può essere un elemento di volano dell’economia assieme agli investimenti nei settori avanzati per dare avvio ad una nuova politica industriale finalizzata alla sostenibilità e all’innovazione. Si dovrà porre grande attenzione alle riconversioni industriali e alla tutela del lavoro anche attraverso forme di sostegno”. Per la sanità locale si chiede di dare grande attenzione ai servizi sul territorio, pur in un quadro di servizi resi da una Ausl unica, mentre per i trasporti pubblici si pone l'urgenza di dare una soluzione alla vertenza in corso di Start Romagna.

“ E’ necessario difendere e potenziare la rete dei consultori pubblici in difesa della 194, aumentare le risorse a favore dei Centri Antiviolenza, delle Case rifugio, e dei progetti tesi alla cultura della parità. E’ inoltre necessario un impegno rinnovato per la riduzione del differenziale retributivo di genere”, è la richiesta per quanto riguarda le donne. 

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