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Elezioni regionali, si presenta L'Altra Emilia Romagna: "Serve più che mai un’alternativa"

"Proponiamo ancora più forza le istanze che ne hanno determinato la nascita nel 2014 e che sono state sostenute dentro e fuori dal Consiglio regionale", affermano i candidati

L’Altra Emilia-Romagna presenta i candidati alle prossime elezioni regionali del 26 gennaio. Si tratta di Paolo Liverani, 39 anni, presidente del comitato territoriale ARCI di Forlì e consigliere d'opposizione per "Forlimpopoli la città che vorrei"; Chiara Mancini, 25 anni, laureanda in Management dell'Economia Sociale e segretaria della federazione di Forlì di Rifondazione Comunista; la ricandidatura di Jacopo Rinaldini, 28 anni, giovane agente di commercio del territorio cesenate; Samanta Fanti, 45 anni, blogger ed editor precaria, nata e cresciuta a Forlì e Alessandro Corbelli, 59 anni, scrittore. Domenica mattina saranno presenti in Piazza Orsini a Meldola, lunedì alle 21 al Circolo Arci "I Bevitori Longevi" di Forlimpopoli e martedì al Circolo Arci "Valverde" di Forlì (ingresso riservato ai soci ARCI).

"Proponiamo ancora più forza le istanze che ne hanno determinato la nascita nel 2014 e che sono state sostenute dentro e fuori dal Consiglio regionale - affermano i candidati -. Il Pd di Bonaccini che ha governato la nostra regione negli ultimi 5 anni, oltre a proseguire nei processi di privatizzazione di sanità e istruzione e di cementificazione del territorio, ha inseguito la Lega sulle sue posizioni più reazionarie. Sono proprie di questa legislatura la proposta di autonomia differenziata e l’inserimento della residenza anagrafica tra i criteri per avere più punti nelle graduatorie di accesso alle case popolari. E’ necessaria quindi ora più che mai un’alternativa. Per questo sulla scheda elettorale il 26 gennaio troverete L’Altra Emilia-Romagna con Stefano Lugli candidato presidente".

La lista, sostenuta da Rifondazione Comunista e dal Partito Comunista Italiano, presenta tra i principali punti fermi e priorità "la progressiva ripubblicizzazione dei servizi, un sostanziale investimento per la tutela dell’ambiente, il dissesto idrogeologico e una riconversione ecologica del territorio, i diritti e la tutela sul lavoro. Nessuno sconto alle mafie. Nessuno sconto alle false cooperative che hanno avvelenato il nostro tessuto economico, adoperandosi nella prevaricazione dei diritti dei lavoratori con particolare discriminazione e sfruttamento nei confronti dei lavoratori immigrati, troppo spesso piattaforme di sviluppo del caporalato". 

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