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Elezioni, Taddeo (Forlì Cambia): "Troppi problemi irrisolti dall'amministrazione comunale"

In merito alla riapertura di un'ala del mercato coperto di piazza Cavour, il candidato continua: "L'esedra del mercato di piazza Cavour sarà ricoperta con una grande cupola?"

"Meglio ridere davanti alle autoincensazioni elettorali con cui la dinastia regnante da oltre 50 anni sulla città di Forlì sta cercando di magnificare il proprio operato. Purtroppo ogni forlivese può rendesi conto delle contraddizioni ed incertezze di questa Amministrazione nel garantire anche solo l'ordinarietà, mentre ancor più grave è l'assenza di una visione prospettica, che ha fatto accumulare ritardi nell'affronto dei problemi e dello sviluppo della nostra città. In realtà non si tratta d'insipienza, ma tutto fa parte di un progetto perseguito con caparbietà e meticolosa programmazione, che non ha trascurato nulla pur di arrivare alla disarticolazione della vita dei cittadini e isolare la città da tutto e da tutti". A lanciare l'accusa è Andrea Taddeo, candidato consigliere nella Lista Civica “Forlì Cambia”.

"Da decenni restano ancora irrisolti i limiti di collegamento in tutte le principali direttrici, ad esempio verso Ravenna e Cervia (nonostante i “ritocchi”), oppure nello scavalcamento dell'appennino verso Roma e Firenze, conservando la consueta sudditanza al nodo scorsoio di Bologna - prosegue Taddeo - Guarda caso i guai dell'aeroporto di Forlì cominciarono proprio con l'ingresso azionario dell'aeroporto di Bologna e con il successivo trasferimento in tale scalo dei voli Ryanair. Sempre sotto la solita amministrazione di centro-sinistra è fallita la Sapro, è stato realizzato il maxiabuso edilizio dell'ipermercato Punta di Ferro, poi sanato, sono state promosse speculazioni sulle aree ex Mangelli ed ex Eridania, restano irrisolti i destini del Foro Boario e del Mercato ortofrutticolo. Tutte le scelte in materia di trasporto pubblico si sono dimostrate coerenti con le politiche di svuotamento del centro storico da abitanti e attività commerciali e artigianali. Ci vuole del coraggio a sostenere che c'è stato “un progetto di riqualificazione della piazza delle Erbe e dei giardini Orselli”, quando la piazza è solo un grande parcheggio e la sporcizia, l'incuria delle aiuole, la pavimentazione disastrata dei giardini Orselli li rende simili a quelli delle peggiori periferie di una grande città. Per non dire poi dello stato di abbandono in cui versa la Rocca di Ravaldino e il suo parco, infine della perdurante inagibilità di Palazzo Merenda. Ma l'apoteosi la troviamo nel mancato completamento del San Domenico, per altro già dotato di finanziamenti, e soprattutto nell'ostinata, irrazionale e miope conservazione della cosiddetta "Barcaccia", perchè nel 2010 l'Ordine degli architetti di Roma ha espresso contrarietà alla sua distruzione in quanto “monumento storico da tutelare progettato dal grande architetto Sacripanti negli anni 80”".

In merito alla riapertura di un'ala del mercato coperto di piazza Cavour, il candidato continua: "L'esedra del mercato di piazza Cavour sarà ricoperta con una grande cupola? Ritorna dunque la grande idea che aveva avuto Sacripanti di coprire con un'enorme cupola il San Domenico trasformato in mega teatro? Ha ragione l'architetto Savorelli: “una città senza memoria non ha identità”, ma sarebbe bene se lo ricordassero gli amministratori del cinquantennio di sinistra, che quelle idee del Sacripanti hanno per tanto tempo impedito di realizzare l'attuale destinazione del San Domenico e che sono stati loro stessi a realizzare la copertura in eternit del mercato di Piazza Cavour. Come ha opportunamente già sottolineato più volte il candidato sindaco Zattini, l'affronto del problema “contenitori storici” è strettamente connesso a questi obiettivi: elaborare dei percorsi all'interno della città per offrire una continuità di visita di luoghi tra loro distanti e d’integrazione con i monumenti e le bellezze cittadine spesso trascurate; individuare la collocazione più opportuna dell'enorme patrimonio archeologico, storico, culturale e artistico in buona parte ancora non fruibile; programmare gli interventi di recupero e riqualificazione dei contenitori secondo tali valutazioni strategiche. In questa prospettiva la demolizione della “Barcaccia” e il completamento degli interventi già progettati sul San Domenico, che già oggi è il principale punto di partenza dei percorsi di visita, consentiranno un ampliamento degli spazi espositivi, diventando ancor più un volano per il turismo e l'economia della città".

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