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Sicurezza, Pasini (Udc): "I Forlivesi hanno ancora paura"

"Statisticamente potranno anche essere diminuiti i furti in città, ma non è certo diminuito il senso di insicurezza dei forlivesi, consapevoli della loro vulnerabilità, anche nelle proprie abitazioni"

“Statisticamente potranno anche essere diminuiti i furti in città, ma non è certo diminuito il senso di insicurezza dei forlivesi, consapevoli della loro vulnerabilità, anche nelle proprie abitazioni. E non si tratta di una percezione personale! E' sufficiente parlare con  i nostri concittadini per averne conferma”. Torna sul problema sicurezza Andrea Pasini, consigliere comunale, nonché Segretario Provinciale UdC e lo fa con alcune argomentazioni che prendono avvio già dal lavoro svolto nei mesi scorsi.

 Pasini, infatti, ricorda come più volte, in passato, abbia sollevato il problema nelle sedi amministrative opportune, puntando anche sull'istituzione di un Osservatorio sulla Sicurezza e Legalità. La proposta venne accettata e deliberata  in Consiglio comunale, ma all'adesione formale, a tutt'oggi, non ha fatto seguito alcun atto concreto, anche se, da parte di Pasini, c'è la speranza che si possa  insistere ancora su questo progetto. “Certo continua a preoccupare – sottolinea il segretario provinciale Udc – l'assordante silenzio della pubblica Amministrazione e di colui che, da essa, ha avuto la delega alla sicurezza, mi riferisco al vicesindaco Biserna. Tra l'altro è proprio di queste settimane la risposta della Regione al bando sui "progetti sicurezza" che le singole realtà amministrative hanno, a suo tempo, presentato per ricevere sovvenzioni. Ebbene il Comune di Forlì aveva approntato un progetto corposo da 200.000 euro; talmente 'corposo' da essere stato escluso  dal  finanziamento perchè "non ha raggiunto il punteggio minimo di ammissibilità".

Insomma una sonora bocciatura, che costringerà l'amministrazione, se lo volesse portare avanti, a drenare risorse da altri capitoli di spesa. Ma al di là di questo pur rilevante aspetto economico, sorge spontanea una domanda.  Visto che il bando definiva i requisti di finanziamento e allegava il facsimile di presentazione del progetto – chiosa Pasini –  è lecito supporre, visto l'esito negativo,  che lo stesso sia stato redatto con troppa disinvoltura o che sia stato impostato male. In entrambi i casi, se così fosse, ci sarebbe da chiedersi, ma la sicurezza non è una priorità dell'amministrazione?  Chi è responsabile della bocciatura? Il tecnico che lo ha elaborato o l'assessore che non ha controllato? Con queste premesse, qualunque sia la risposta, è evidente come il Comune abbia fatto poco e male un lavoro nel quale occorreva  più professionalità, coerenza e continuità nel seguire, a livello politico, l'iter del progetto”.

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