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Ex Eridania, Rocca, Palazzo del Merenda e Arena Forlivese: appello di Italia Nostra ai candidati

In una lettera aperta ai candidati sindaci, la sezione di Italia Nostra, l'associazione che si occupa di tutela dei beni culturali, rivendica il “diritto alla città storica”

In una lettera aperta ai candidati sindaci, la sezione di Italia Nostra, l'associazione che si occupa di tutela dei beni culturali, rivendica il “diritto alla città storica”. Scrive il consiglio direttivo di Italia Nostra: “Chiediamo un progetto unitario sul patrimonio culturale da mettere in rete per la riappropriazione e la consapevolezza dei cittadini: Palazzo del Merenda, complesso di San Domenico, Palazzo Gaddi, Rocca di Ravaldino, Palazzo Romagnoli, Ex Asilo Santarelli, Ex ATR, Palazzo Albertini, Sala XC Pacifici, Oratorio di San Sebastiano, Villa Saffi, Museo storico Dante Foschi, Fornace Malta, Museo Ornitologico”.

L'urgenza va al palazzo del Merenda di corso della Repubblica: “Si segnalano in particolare complessi sui quali operare restauri esemplari per metodo ed uso: Palazzo del Merenda, da cent’anni contenitore degli istituti culturali (Musei e Biblioteca), ma da dieci anni chiuso al pubblico. I lavori in corso consentiranno l’accesso a una parte della Biblioteca e alle sale espositive principali, ma è necessario, oltre alla realizzazione del progetto museografico museologico e gestionale condiviso con San Domenico e palazzo Romagnoli, garantire al più presto la fruizione del Museo Etnografico e la conoscenza del patrimonio archeologico”.

Riferimento anche al San Domenico: “Con il recupero dell’ex convento e della chiesa dei Domenicani è stato fatto un salto di qualità nell’offerta culturale della città. Il nuovo Protocollo d’Intesa tra Comune di Forlì e Ministero per i Beni e le attività culturali prevede nel triennio 2018 – 2020 il Primo Stralcio del Giardino dei Musei con demolizione del parcheggio scoperto ed un nuovo corpo di collegamento degli interrati esistenti. Nel periodo 2021 – 2028 sono previsti la realizzazione del quarto lato del secondo chiostro ed il secondo stralcio del Giardino dei Musei con
demolizione della Barcaccia (2028). La proposta di Italia Nostra ritiene urgente la chiusura del secondo chiostro e chiede di prevedere contemporaneamente sia il primo che il secondo stralcio del Giardino dei Musei”.

Ed ancora: “Per la Rocca di Ravaldino vanno segnalati i resti archeologici relativi alla vecchia rocca, al Paradiso e al rivellino della montagna negli attuali giardini. E' necessario l’abbassamento del livello esterno del fossato ora più alto del piano della Rocca. Per quanto riguarda la cittadella, rispetto a proposte estemporanee emerse ultimamente, occorre una stima dei costi di manutenzione e rifunzionalizzazione, anche nel caso di eventuali demolizioni. Su Palazzo Gaddi, sospesi da tempo i lavori, mancano il completamento degli interventi di prevenzione sismica e i restauri di gran parte dei soffitti e degli stucchi delle sale e della cappella. Italia Nostra si è recentemente occupata con iniziative pubbliche, raccogliendo interesse e materiali, anche dell’ Arena Forlivese (e del Cinema Apollo) e dell’ Ex Zuccherificio Eridania. Nel 1918 Leonida Vallicelli (già proprietario del Teatro Apollo) costruì l’arena forlivese, un Teatro all’aperto per spettacoli estivi, capace di ben 1.000 posti, rimasto in funzione per proiezioni fino al 1975. Oggi l’intero complesso si presenta in uno stato di degrado e abbandono. La Pubblica Amministrazione non può ignorare questo luogo di grande interesse storico e artistico, come del resto il Cinema Teatro può ignorare questo luogo di grande interesse storico e artistico, come del resto il Cinema Teatro Apollo recentemente destinato ad attività commerciali”.

Una nota anche sull'Ex Eridania: “L'edificio costruito nel 1899 con le tecnologie più avanzate (macchinari portati dalla Germania), si avvaleva già di energia elettrica. Dopo la chiusura, il PRG del 1988 prevedeva per l’intera area (c.a. ha 15) destinazioni pubbliche di livello urbano (culturali, sportive, verde attrezzato). Nel 1999, con una Variante al PRG, l’area venne resa edificabile, con un valore di mercato moltiplicato. Il Piano particolareggiato prevede la cessione al Comune dell’area centrale con gli edifici industriali vincolati dalla Soprintendenza. Dopo un fallimento l’ex Zuccherificio Eridania si presenta in uno stato di abbandono completo. Italia Nostra sostiene ora un progetto espositivo di documentazione che comprende gli zuccherifici di Ravenna, Forlì e Cesena per alzare l’attenzione sulla memoria storica, ma anche per ribadire percorsi di recupero del patrimonio industriale. Questo patrimonio costituisce una opportunità di vera “rigenerazione urbana” per attività attuali e compatibili, conservando i caratteri architettonici e ambientali. Nell’attesa di definizione della nuova proprietà, si propone di attivare un percorso di riesame delle norme concernenti l’ex Eridania, con il coinvolgimento del Comune e di tutti i soggetti interessati, con riferimento al Piano di Assetto Urbanistico dell’area, il cui orientamento per Italia Nostra precede  non segue gli Accordi di programma”.

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