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Il somalo arrestato per terrorismo era stato a Forlì, Ragni (Forza Italia): "Subito controlli straordinari nei centri di via Masetti e via Fabbretti"

Fabrizio Ragni, coordinatore comunale e capogruppo in Consiglio comunale di Forza Italia e responsabile regionale Emilia-Romagna del Dipartimento Sicurezza dei berlusconiani, chiede "una nuova verifica" nei luoghi di culto islamici"

Dopo l'arresto a Bari del ventenne somalo, che si diceva pronto a "mettere bombe in tutte le chiese d'Italia" e che in passato era stato anche a Forlì, Fabrizio Ragni, coordinatore comunale e capogruppo in Consiglio comunale di Forza Italia e responsabile regionale Emilia-Romagna del Dipartimento Sicurezza dei berlusconiani, chiede "una nuova verifica" nei luoghi di culto islamici. Spiega l'esponente azzurro: "A Forlì, oltre alla nuova moschea di via Masetti, quella classificata come "luogo di culto" ufficiale e inaugurata in pompa magna dal sindaco Davide Drei, c’è anche il Centro di cultura islamica di via Fabbretti, la trasversale chiusa che si innesta nel primissimo tratto di via Ravegnana, a poche centinaia di metri da corso Mazzini, alle spalle di piazza Saffi. E’ il secondo centro di preghiera per la comunità islamica della città".

Ragni ricorda che "le due strutture sono state oggetto di verifiche, un anno fa, da parte del comando provinciale dei Carabinieri. E dal controllo delle 12 fra moschee e centri di cultura islamica presenti in 11 Comuni della provincia di Forlì-Cesena emerse che la stragrande maggioranza mostrava irregolarità urbanistiche, igienico-sanitarie e di sicurezza grandi e piccole. Oggi, con la notizia del fermo del terrorista islamico che voleva far saltare S.Pietro, si aggiunge anche il pericolo della radicalizzazione dei fedeli che frequentano questi luoghi di culto. Dunque, si impone una nuova verifica".

“Dal rapporto dei Carabinieri emerse che sulle 12 "moschee" censite in provincia, ben 7 erano gestite da associazioni nemmeno iscritte al registro regionale delle Associazioni di Promozione Sociale - continua Ragni -. A Forlì, per i disagi registrati nel Centro islamico di  via Fabbretti, nel mese del Ramadan avevamo sollecitato il sindaco e le istituzioni ad intensificare i controlli e far rispettare le normative, in primis quelle del codice stradale, a causa degli assembramenti di veicoli nella strada che intralciavano il transito ai residenti. Ma la giunta Pd del sindaco Drei ha sempre sbandierato una minimizzazione del problema che, alla luce dei fatti di queste ore, possiamo definire inquietante".

Continua Ragni: "A lungo s’è dibattuto in città sul fatto che l'arrivo della nuova moschea in via Masetti potesse comportare la chiusura della struttura di cultura islamica di via Fabbretti, nell’auspicio dello stesso assessore al Welfare, Raoul Mosconi, espresso in una seduta del Consiglio comunale. Ma poi sappiamo come è finita: i due luoghi di culto e cultura islamica coesistono, ma non comunicano tra loro. Forse per le differenze che contrappongono musulmani sunniti e sciiti, le strutture sono scarsamente aperte alla città (parliamo anche degli orari di fruibilità  ai non islamici), uomini e donne frequentano spazi divisi, ed è stato segnalato che gli imam si concedono commenti al Corano in lingua araba".

"Ad oggi non possiamo dire che dentro le moschee e i centri islamici di Forlì vi sia divulgazione sistematica di testi scritti anche in italiano, per consentire a tutti di informarsi e conoscere. Questi centri non devono essere  luoghi segreti frequentati da persone con cattive intenzioni verso le comunità italiane che le ospitano - conclude l'esponente di Forza Italia -. Chiediamo che vi sia e sia fatta rispettare la massima trasparenza e la massima regolarità. Che sia garantito il rispetto delle nostre regole e che  non si pretenda di piegarle ai dogmi religiosi o peggio farsene scudo per ospitare chi nutre intenzioni  verso la comunità dei cristiani: siano gli stessi gli  imam  e responsabili dei centri islamici forlivesi ad aprire le porte delle loro strutture e da loro parta la denuncia di chi manifesta intenzioni criminali".

Fratelli d'Italia

"Come Fratelli d’Italia siamo fortemente preoccupati della piaga del terrorismo islamico - interviene il consigliere comunale Davide Minutillo -. Tre anni fa presentammo una mozione “antiterrorismo” in consiglio comunale per obbligare la giunta Drei ad intensificare i controlli nelle moschee e nelle abitazioni private. ma il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle votarono contro. Ora l’ultimo e recente caso del rifugiato richiedemte asilo ha dimostrato come i terroristi siano molto più vicini a noi di quello che pensiamo e come gli stessi operino con facilità nel nostro territorio prendendosi gioco dei nostri principi democratici e servendosi di tutti gli strumenti di aiuto sociale che l’amministrazione mette a dispsozione. Per fortuna questa volta le forze dell’ordine sono intervenute ed hanno agito per il meglio, ci chiediamo però quanti casi simili sono presenti nel nostro territorio e ci chiediamo se la giunta Drei ha fatto tutto il possibile per mettere a disposizione delle forze dell’ordine tutti i mezzi necessari per operare contro il terrorismo islamico presente nel territorio. Come Fratelli d’Italia ora ripresenteremo la mozione “antiterrosimo” perché il tempo ci ha dato ragione, sperando che Pd e 5 stelle questa volta non strumentalizzino la vicenda col solito “buonismo” capace solo di etichettarci come “razzisti” solamente per denigrare e demonizzare l’avversario mettendo però allo stesso tempo a repentaglio la sicurezza dei cittadini e del nostro territorio".

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