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"Giunta al collasso, il sindaco si dimetta": offensiva dell'opposizione sul sindaco

A chiederle è Fabrizio Ragni, responsabile provinciale e capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia

Si fanno sempre più insistenti le voci di un rimpasto in giunta, voci che tuttavia in Consiglio comunale di martedì pomeriggio non hanno trovato alcuna formale conferma. Intanto, sul tema si registra l'offensiva delle opposizioni, che chiedono chiarimenti.

RAGNI (FORZA ITALIA) - "Il sindaco Davide Drei rassegni le sue dimissioni". A chiederlo è Fabrizio Ragni, responsabile provinciale e capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia. "Abbiamo appreso - spiega Ragni - che gli assessori hanno rimesso le loro deleghe nelle mani del sindaco.  Dal punto di vista politico, è evidente lo stallo in cui versa la maggioranza, oramai spaccata anche in consiglio comunale. E proprio in assemblea ci aspettiamo spiegazioni da Drei che si contraddice: dice che non c'è problema con i colleghi di partito e di maggioranza, quando non è così. Questa situazione è la conseguenza di una gestione disastrosa: dall'ambiente alla sanità, passando per sicurezza e centro storico, quest'amministrazione ha sbagliato ogni scelta (quando le ha prese). Il problema è di impostazione, e non si risolve con un rimpasto. Ecco perché chiediamo noi, con forza, al sindaco di rassegnare le sue dimissioni per il bene della città".

CASARA (NOI FORLIVESI) - Anche la consigliera Paola Casara del gruppo Noi Forlivesi attacca la giunta e il sindaco Drei: "Il ruolo dell’opposizione è quello di denunciare, controllare e pungolare politicamente la Giunta e la maggioranza, ma la situazione oramai è giunta al ollasso. L'amministrazione Drei è oramai ricordata per le vicende sul verde pubblico, i debiti fuori bilancio, le gaffe del vicesindaco, i ritardi sul centro storico, le dimissioni o previste tali degli “ uomini forti” della Giunta. L’unione a 15 non ha  identità e neppure programmi". E indirizzata al sindaco: "Non fate politica, manca la progettualità e vi manca la personalità, state perdendo sistematicamente pezzi della maggioranza e i dissidi nelle stanze del PD non sono più contenibili dentro le 4 mura dei circoli. Anche il suo padre politico, l’ex sindaco Balzani l’ha di fatto sfiduciata, costringendola ad intempestive dichiarazioni. E’ vero la Fondazione ha carattere, forse detta la linea, ma non è una colpa, occupa spazi da voi lasciati colpevolmente vuoti. Non si governa Forlì a suon di cerimonie o tagli del nastro di opere pensate da chi l’ha preceduta. La sua amministrazione è al fallimento, forse l’unico che non se ne sta accorgendo è proprio lei, ma a farne le spese è l’intera città tornata ad essere ferma nel vostro presuntuoso immobilismo".

CANDIDO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) - Da sinistra attacca anche Nicola Candido, Segretario Rifondazione Comunista Forlì: "La riconsegna delle deleghe di tutti gli assessori nella mani del Sindaco è l’epilogo, purtroppo prevedibile, di un’incapacità evidente ad affrontare e gestire i problemi della città. Tante sono state le situazioni in cui l’Amministrazione, e di conseguenza il Comune, ha fatto una figuraccia. Dall’aumento delle aliquote Irpef e delle tasse sui redditi più bassi, ai debiti fuori bilancio, al taglio degli alberi e alla gestione del verde, alla cementificazione del territorio, all’eterno indecisionismo sul Centro Storico, ai continui richiami della Corte dei Conti, per finire alla disastrosa gestione dell’Ausl unica e della vertenza sull’aeroporto. Insomma, come ha scritto l’ex sindaco Balzani su Facebook, il luogo delle decisioni a Forlì risiede altrove, e il Comune, aggiungiamo noi, è in balìa delle lobby. E’ evidente perciò che non tutti i consiglieri comunali, anche del Pd, vogliono continuare a non decidere e ad assecondare scelte per nulla democratiche e ispirate da interessi particolari.  Il rimpasto di Giunta, perciò, rimanda ai rituali Democristiani in cui le correnti e i capicorrente si spartivano il potere e si riequilibravano le influenze, tutto a scapito degli interessi della collettività e dei cittadini che alla fine pagheranno il prezzo dell’incapacità degli Assessori e dei giochi di potere. La cosa più naturale sarebbero le dimissioni del Sindaco e dei Consiglieri comunali della maggioranza e il ritorno alle urne per scegliere democraticamente una classe dirigente più capace e non condizionata dai potentati locali, ma sappiamo che non andrà così, troppe promesse sono state fatte e troppe cedole devono essere ancora riscosse dai veri azionisti del Partito Democratico, che non sono i tesserati. Noi continueremo a vigilare e a denunciare la cattiva gestione del Comune e di certo il Sindaco e l’Amministrazione comunale non potranno dormire sonni tranquilli.".

MEZZACAPO (LEGA) - "Persino Dario Argento si spaventerebbe se vedesse lo spettacolo horror che il Partito Democratico, capitanato dal sindaco Drei e dalla sua Giunta sta offrendo alla città di Forlì - afferma il leghista Daniele Mezzacapo -. Un Sindaco inesistente senza alcun peso politico, che perde ogni battaglia e soprattutto la perde ad ogni tavolo si sieda. Un uomo che fa incetta di cariche che non può e non riesce a gestire, interessi dei cittadini molto più grandi di lui che non riesce a tutelare, tant’è che ieri in Regione è stato approvato il nuovo piano di rifiuti e Forlì brucerà anche quelli di Ravenna. È un evidente segno di debolezza politica del sindaco Drei, oramai solo e senza il partito che non è mai stato in grado di gestire e tenere coeso".

"La Sua Giunta, si mette a disposizione per riconsegnare le deleghe, tra voci di rimpasto e perplessità sollevate dagli stessi esponenti democratici – sostiene il capogruppo della Lega Nord - l’ex sindaco di Forlì Roberto Balzani che lo sbeffeggia anche sui social network, scrivendo che il primo cittadino è Pinza. È crisi nel Pd e i forlivesi non possono pagarne le conseguenze. Un primo segnale è stato dato al sindaco dai propri consiglieri qualche settimana fa, che gli hanno votato contro la delibera che prevedeva l’aumento dello stipendio ai sindaci revisori, affossandolo con un pesantissimo voto contrario che ancora oggi tuona nell’assise comunale. Ma il dato reale, è che anche la Giunta Drei è in grave difficoltà a causa della propria incapacità di governare e amministrare la città, nessun intervento in tema di sicurezza, nessun azione mirata per rilanciare le politiche del lavoro, nessun piano di sviluppo, aumentano le tasse, aumentano i parcheggi, aumentano i disoccupati e i poveri – attacca il segretario cittadino del Carroccio che nulla risparmia. Bellini, l’ex assessore all’ambiente aveva già capito la caratura del sindaco ed è saltato dalla nave prima che iniziasse ad affondare. I problemi interni che affliggono le magliette rosse, non possono nuocere né alla città né ai forlivesi, se il Pd ha dei problemi si faccia da parte e lasci a persone serie il compito di governare la città, che nei prossimi giorni inviterà le opposizioni a presentare una mozione di sfiducia al sindaco".

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