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Fallimento Sapro, in procura Nadia Masini e Massimo Bulbi

Due ore di "audizione" per cercare di fare luce sulla genesi del fallimento di Sapro, la società pubblica che doveva gestire gli insediamenti produttivi nel territorio della provincia di Forlì-Cesena

Due ore di "audizione" per cercare di fare luce sulla genesi del fallimento di Sapro, la società pubblica che doveva gestire gli insediamenti produttivi nel territorio della provincia di Forlì-Cesena. Anche Nadia Masini, ex sindaco di Forlì, e Massimo Bulbi, presidente della Provincia di Forlì-Cesena ancora in carica, sono stati sentiti in procura come persone informate sui fatti.

Non sono dunque stati interrogatori, perchè Masini e Bulbi non risultano tra gli indagati per il fallimento, ma essendo a capo dei due principali enti pubblici del territorio, i magistrati li hanno voluti ascoltare per capire la loro versione dei fatti. E per fare chiarezza sulle lettere di garanzia che firmarono per conto di Sapro (in quanto il Comune e la Provincia erano tra i soci principali della società pubblica poi dichiarata fallita dal tribunale nel novembre 2010) affinchè essa potesse chiedere ulteriori finanziamenti alle banche.

Le cosidette lettere "di patronage" che vennero siglate anche nel 2008 quando, secondo gli inquirenti, la società aveva già problemi di equilibrio dei conti. Così gli inquirenti pare vogliano capire il perchè di quelle lettere.

Prosegue, dunque, l'inchiesta anche dopo la sentenza di dissequestro dei beni che era stata comminata nei confronti dei 25 indagati per il crack della società valutato in 110 milioni di euro di debito (per la gran parte nei confronti delle banche).
 

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