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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Farmacie in stato di agitazione, la Lega: "La Regione ha disatteso l'accordo 2014"

Ne danno notizia i consiglieri del gruppo della Lega nord (primo firmatario: Massimiliano Pompignoli) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale

“Il 26 gennaio la farmacia chiude per restare al tuo servizio ogni giorno” è lo slogan coniato per lo stato di agitazione della rete farmaceutica in Emilia-Romagna organizzato per giovedì prossimo dalle 8.30 alle 12.30. Ne danno notizia i consiglieri del gruppo della Lega nord (primo firmatario: Massimiliano Pompignoli) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove segnalano che “al centro dello sciopero c’è l’annosa questione della distribuzione diretta dei farmaci in ospedale, in costante crescita negli ultimi anni in tutto il comprensorio regionale, che sta creando notevoli disagi sia ai pazienti che ai titolari delle farmacie urbane e rurali”.

"La distribuzione diretta, infatti, - scrivono i consiglieri - obbliga l’utente a ritirare i farmaci di cui necessita nelle farmacie ospedaliere, spesso lontane dal centro abitato e con orari ridotti, costringendo “a lunghi spostamenti e attese estenuanti”". Pompignoli e colleghi rilevano che "la Regione, nel giugno 2014, ha stipulato un accordo con le farmacie pubbliche e private, a costo zero per il Servizio sanitario, che avrebbe permesso di unire vantaggi economici e servizio ai cittadini. In base a questo accordo - aggiungono - l’Asl avrebbe dovuto acquistare i farmaci con un maggiore potere contrattuale con le case farmaceutiche rispetto alle singole attività, mentre alle farmacie sarebbe spettata la distribuzione".

“La situazione è, comunque, progressivamente peggiorata - riferiscono i leghisti - perché l’accordo è stato continuamente disatteso, di qui - evidenziano - la protesta di Federfarma che ha precisato: “dopo mesi di inutile trattativa con le istituzioni, è necessario chiudere le farmacie per un giorno, per non chiudere per sempre, perché una farmacia senza farmaci non ha senso di esistere e perché vogliamo continuare a garantire ai cittadini un servizio professionale e accessibile”". I consiglieri chiedono quindi "per quale motivo l’accordo sia stato disatteso e quali azioni si intendano attivare per tutelare, da un lato, la sopravvivenza e la professionalità della rete farmaceutica regionale costituita da circa un migliaio di attività e, dall’altro lato, l’accessibilità, la fruibilità e la qualità del servizio farmaceutico regionale erogato ai cittadini, limitando disagi e difficoltà nelle modalità di ritiro dei medicinali". Infine, l’appello dei consiglieri della Lega alla Giunta di garantire in tempi brevi “un equilibrio tra la distribuzione diretta dei farmaci, le esigenze di contenimento della spesa pubblica sanitaria e la sopravvivenza delle farmacie territoriali”. Hanno sottoscritto l’interrogazione, oltre a Pompignoli, Andrea Liverani, Alan Fabbri, Stefano Bargi, Gabriele Delmonte, Daniele Marchetti, Marco Pettazzoni, Fabio Rainieri e Matteo Rancan. 

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