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"Riprendiamoci la nostra città", gruppo scende in piazza: scoppia la polemica

Attraverso una nota il Partito Democratico forlivese condanna “l'ennesima manifestazione razzista e xenofoba che si terrà venerdì per le vie del centro di Forlì"

Su Facebook si identificano con il logo del Comune di Forlì, che l'amministrazione ha diffidato ad utilizzare. Il gruppo “Forlì ai Forlivesi” ha organizzato venerdì sera una manifestazione, con ritrovo alle 20 a Porta San Pietro contro “le lobby politico-affaristiche che soffocano la città”. “C'è il tempo dell'inchiostro dei libri e il tempo del fumo delle torce – viene riportato su un post della pagina Facebook del gruppo -. Oggi è il giorno del fumo delle torce”. Il gruppo inserisce tra i propri obiettivi il "contrasto all'immigrazione e il rilancio dell'economia locale". 

Viene evidenziato che si punta ad una “rinascita cittadina”, con diversi “punti salienti”: “la riaffermazione della nostra identità e della nostra sovranità di popolo passa attraverso il contrasto al nuovo mercato degli schiavi (immigrazione), tanto caro ai potentati economici e finanziari e tanto desiderato dal "business dell'accoglienza", ma nemico del lavoro nazionale e delle diversità e peculiarità dei popoli (annullate, tanto le nostre quanto quelle degli immigrati, in un modello di "melting-pot" americaneggiante che ci è alieno)”.

Attraverso una nota il Partito Democratico forlivese condanna “l'ennesima manifestazione razzista e xenofoba che si terrà venerdì per le vie del centro di Forlì, promossa utilizzando impropriamente il logo della Città di Forlì , appropriandosi a scopo discriminatorio di un simbolo che appartiene a tutti i cittadini forlivesi”. Ispirandosi all'art.3 della Costituzione Italiana, il Pd “contrasta ogni forma di discriminazione, sia essa razziale, religiosa, culturale o di genere e sostiene politiche che promuovano integrazione e coesione sociale”.

“La risposta all'evoluzione della società e alla necessità di far fronte a crisi drammatiche di paesi in guerra o soggetti a feroci dittature, che spingono tante persone a lasciare il proprio Paese per cercare nuove opportunità e, nei casi più gravi, la salvezza, possono essere solo il riconoscimento ed il rispetto reciproco – prosegue il Pd -. In questo senso va letta la volontà dell'amministrazione forlivese di festeggiare i 478 nuovi cittadini italiani, domenica scorsa, nel giorno in cui si celebrava la Liberazione dalla dittatura nazi-fascista, proprio a significare la stretta relazione tra libertà e democrazia, conquistate 71 anni fa con il sacrificio di uomini e donne forlivesi e stranieri, e responsabilità civica”.

L'Anpi di Forlì- Cesena in contemporanea ha organizzato un presidio al Sacrario dei caduti con, Arci, Cgil, Fo Demos, Giovani Comunisti, Giovani Democratici, Jip Eventes, L'Altra Europa con Tsipras, L'Altra Emilia Romagna, Rifondazione Comunista e Unione degli Universitari "in difesa dei valori e dei luoghi della Resistenza"

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