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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Forlimpopoli

Forlimpopoli, Mediterraneo e Medio Oriente al centro di un incontro del Pd

"Nell'ultimo anno, il complicarsi del quadro politico internazionale e le diverse situazioni di conflitto che stanno attraversando il Mediterraneo e il Medio Oriente, hanno posto, tra le principali preoccupazioni degli Italiani"

Il Circolo del Partito Democratico di Forlimpopoli organizza lunedì, alle ore 20,45 nella Sala del Consiglio Comunale, un incontro pubblico dal titolo “Oltre confine - Mediterraneo e Medio Oriente: il ruolo dell’Italia”, per affrontare e discutere sul tema della situazione politica internazionale. Durante la serata sono previsti gli interventi di Marco Di Maio (deputato Pd – Commissioni Finanze e Affari Costituzionali), Andrea Romano (deputato Pd – Commissione Affari Esteri e Comunitari) e Riccardo Brizzi (professore di Storia Contemporanea – Università di Bologna). Coordina l’incontro Massimiliano Fantini (segretario Pd Forlimpopoli).

Il Pd presenta così l'evento: “Secondo un recente sondaggio Ipsos, nell’ultimo anno, il complicarsi del quadro politico internazionale e le diverse situazioni di conflitto che stanno attraversando il Mediterraneo e il Medio Oriente, hanno posto, tra le principali preoccupazioni degli Italiani, oltre alla crisi economica, anche il terrorismo islamico e il fenomeno dell’immigrazione. Per quanto riguarda il terrorismo, ad incidere in questa direzione sono stati soprattutto gli attentati che hanno colpito Parigi nel 2015: quelli di gennaio contro la sede della rivista satirica Charlie Hebdo e quelli di novembre che hanno provocato la morte di 130 persone. Inoltre, il fenomeno dell’immigrazione ha registrato una forte intensificazione dei flussi verso l'Europa, acuiti e alimentati dalle guerre in Libia e in Siria: il 2015 è stato l’anno più tragico per i migranti, con 3.771 morti e dispersi nel Mediterraneo secondo il drammatico bilancio reso noto dall’Organizzazione mondiale per le Migrazioni (Oim).La risposta a queste preoccupazioni, non può essere certo ricercata nella sospensione del trattato di Schengen o, peggio ancora, nell’introduzione di leggi per la confisca dei beni dei migranti, come accaduto recentemente in Danimarca, per scoraggiare i rifugiati dal chiedere asilo. In un momento in cui l’Europa sta vivendo una fase di profonda crisi, mettere in discussione l’idea di Schengen significa assestare un duro colpo all’idea di Europa”.

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