Il vicesindaco Biserna: "Forliperbene non sarà una lista civica"
"Forliperbene è quell' associazione nata proprio e solo per questo, non invece per andare alle elezioni come lista civica. Quindi sarà bene sgombrare il campo dalle tanto richiamate visioni della città futura su cui è facile dire qualsiasi cosa, e contestarla, mentre invece non è facile affrontare la situazione reale di oggi"
“A due passi dalle elezioni a Forlì siamo in grado di dimostrare che la politica da noi è molto migliore di quella che si pratica altrove. Siamo in grado di essere promotori di una vera nuova politica basata su una competizione elettorale di alto livello e sui problemi reali e con una effettiva partecipazione delle persone alle scelte fondamentali della casa Forlì, a partire da quelle programmatiche”, è l’augurio del vicesindaco di Forlì Giancarlo Biserna, esponente dell’Italia dei Valori.
Che aggiunge: “Forliperbene è quell' associazione nata proprio e solo per questo, non invece per andare alle elezioni come lista civica. Quindi sarà bene sgombrare il campo dalle tanto richiamate visioni della città futura su cui è facile dire qualsiasi cosa, e contestarla, mentre invece non è facile affrontare la situazione reale di oggi in piena emergenza economica, di lavoro e sociale. Forliperbene ha individuato un percorso molto serio e semplice con l' intento di non farsi fuorviare dai bellissimi programmi che tutti stanno già mettendo sul piatto”.
“Il percorso parte dalle persone, che devono essere credibili e con un curriculum serio e concreto sulle cose che contano e fatte veramente, e non sulle mille medagliette che si leggono nei vari siti. E poi veniamo ai temi caldi. Bisognerà pure che l' elettorato per scegliere a chi dare il voto abbia di fronte le diverse linee di azione e di sviluppo a partire da ambiente e rifiuti e sanità. Bisognerà pur capire cosa i nuovi Amministratori metterebbero in testa - soprattutto se ci sarà crisi profonda con scarse possibilità di giostrarsi - tra sociale, contributi ad Associazioni ed Enti vari sui svariati campi”.
“E soprattutto bisognerà pur capire che tipo di rapporto instaurare con la Regione. Io personalmente che vengo dalla Regione Romagna e dalla Città Metropolitana non posso che condividere una linea chiara che parta dalla certezza che la Romagna è sacrificata e che vanno chiesti ai romagnoli voti per avere una Regione non più Bologna-emilio centrica”.