rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Debacle elettorale di Forza Italia, i vertici restano al comando: "Colpe collettive, ora rimbocchiamoci le maniche"

“Le responsabilità dell'insuccesso elettorale vanno condivise, e mi ci metto dentro anch'io, non intendo puntare il dito su qualche nome, qui la colpa non è di uno ma collettiva"

"Le responsabilità dell'insuccesso elettorale vanno condivise, e mi ci metto dentro anch'io, non intendo puntare il dito su qualche nome, qui la colpa non è di uno ma collettiva. Il segnale che dobbiamo dare ora è di tirarci fuori dalle diatribe, rimboccarci le maniche e riconquistare i consensi perduti, perché un 3% scarso a Forlì non ce lo meritiamo. Noi siamo il centro-destra e non ci può essere un'alleanza senza i nostri temi, altrimenti diventa una coalizione di radicali". A fare il punto sull'esito delle elezioni regionali del 26 gennaio scorso è Fabrizio Ragni, coordinatore comunale di Forza Italia. "Il risultato è stato molto negativo", non gira con le parole l'ex capogruppo, che aggiunge: "Non si può far finta di niente".

Ragni spiega di aver azzerato il coordinamento comunale del partito berlusconiano dopo il voto, con l'intenzione di nominare “7-8 persone che si occupino di diversi temi, non dico una giunta ombra... ma dobbiamo ripartire dai provvedimenti per l'amministrazione della città ed essere spunto per l'azione della giunta”. Tuttavia non salteranno teste in Forza Italia a Forlì nonostante la debacle elettorale alle regionali del 26 gennaio scorso. Gli azzurri sono passati dai 12.760 voti alle Europee  del maggio 2019 a 4.183 delle Regionali nella provincia di Forlì-Cesena. A Forlì i voti sono passati da 4.183 a 1.637, il tracollo è da un 6,2-6,9% al 2,9-3%, una 'fetta di torta' che si è più che dimezzata. Grossi cambiamenti al vertice di Forza Italia, però, non pare siano all'orizzonte. Il segnale che vuole mandare Ragni, incontrando i media, è questo: “Non siamo un partito in disarmo”.

Le cause della sconfitta? Per Ragni dipende dal fatto che “i candidati non sono stati in grado di intercettare preferenze”, che dovevano essere pescate dai partiti dell'alleanza. Ma se si obietta che Nicola Rossi ha totalizzato 1.239 preferenze, cioè il voto di circa un elettore su tre di Forza Italia, aggiunge Ragni: “Il 'taglio' delle 1.200 preferenze è stato quello raggiunto negli altri territori dell'Emilia-Romagna, a Forlì ha inciso che il candidato di punta era di fuori territorio”. Nella città, Rossi, che è di San Mauro Pascoli, ha ottenuto più preferenze della “candidata di casa” Vanda Burnacci (176 contro 132 voti). Ragni era candidato, ma ha rinunciato a correre per le Regionali, sostituito proprio  da Vanda Burnacci. Forse si potevano fare "scelte diverse sui candidati – ragiona - forse se fossi rimasto avremmo ottenuto qualcosa in piu' a Forli"

Gli insuccessi di Forza Italia possono essere collegati anche all'appannamento della figura politica di Silvio Berlusconi? “Berlusconi è insostituibile, Forza Italia è Berlusconi, lui fa la sua parte, noi dobbiamo fare la nostra”. Il partito resta organizzato per nomine dirette dall'alto, da Berlusconi ai coordinatori regionali a quelli provinciali fino a scendere a quelli comunali. Non ha quindi congressi e un'organizzazione che nasce dal basso. “Io vedrei bene un'organizzazione che nasce da un congresso, con investiture che partono dal basso, ma non credo che se ci fosse la situazione sarebbe migliore, non credo serva a portare voti”, è l'opinione di Ragni.

Dopo il magro risultato elettorale è plausibile pensare che i partiti dell'alleanza che hanno avuto un exploit come Fratelli d'Italia rivendichino un posto in giunta in Comune a Forlì. Di rimpasto non ne vuole sentir parlare Ragni: “La giunta è un organo tecnico che sta lavorando bene, i forlivesi sono contenti dei nostri assessori Petetta e Tassinari, d'altra parte il nostro gruppo ha tre consiglieri in Consiglio, e con questo dato che si devono fare i conti”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Debacle elettorale di Forza Italia, i vertici restano al comando: "Colpe collettive, ora rimbocchiamoci le maniche"

ForlìToday è in caricamento