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Il caso dei gadget fascisti, CasaPound Forlì: "I dem dovrebbero fare pace con loro stessi"

Così Massimiliano Lilliu, responsabile di CasaPound a Forlì, commenta la recente proposta di alcuni esponenti del Pd emiliano-romagnolo di mettere al bando l’oggettistica raffigurante simboli o immagini fasciste

"Se il fascismo viene raccontato attraverso la costruzione di musei piuttosto che vendendo portachiavi noi non possiamo che essere contenti. Detto questo, non si può non constatare che i dem dovrebbero fare pace con loro stessi e decidere una volta per tutte se a loro avviso una parte fondamentale della storia di questo paese vada cancellata tout court - con un colpo di spugna in puro stile sovietico - oppure no”. Così Massimiliano Lilliu, responsabile di CasaPound a Forlì, commenta la recente proposta di alcuni esponenti del Pd emiliano-romagnolo di mettere al bando l’oggettistica raffigurante simboli o immagini fasciste.

“Si tratta di una proposta decisamente molto più ideologica che utile e con una portata liberticida che certamente non può incontrare il nostro apprezzamento – sottolinea Lilliu – Una proposta che peraltro contraddice scelte di altro segno fatte da esponenti dello stesso partito. Infatti, mentre Lattuca, Di Maio e Arlotti vogliono vietare i gadget di Mussolini, il sindaco Pd di Predappio Frassineti annuncia di voler riqualificare la ex Casa del Fascio, evidentemente conscio del riscontro economico che porterebbe alla sua città. Insomma, si potrebbe dire che il tanto odiato fascismo piaccia anche al Pd, ma solo quando porta soldi”.

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