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Giovani e università, Billi (Lega) contro il viceministro: "Lo sfigato è lui"

"Sfigato sarà lei". Non usa di certo i mezzi termini Francesco Billi, consigliere provinciale della Lega Nord, nel commentare le dichiarazioni del viceministro al Welfare Martone

"Sfigato sarà lei". Non usa di certo i mezzi termini Francesco Billi, consigliere provinciale della Lega Nord, nel commentare le dichiarazioni del viceministro al Welfare Martone, che aveva definito "sfigati" tutti i giovani ancora non laureati a 28 anni. "Non sono solito entrare in merito a vicende di carattere nazionale, poiché la mia attività amministrativa è rivolta al territorio, né sono abituato ad utilizzare espressioni al di sopra delle righe perché la mia educazione mi impone di contenermi".

"Io mi sono laureato prima dei 28 anni - sottolinea il consigliere provinciale del Carroccio - ma vorrei interpretare la corale risposta di tanti giovani all'esordio pubblico poco fortunato del Viceministro al Welfare Martone. Caro Martone, Viceministro di questo stivale, se lo lasci dire: sfigato sarà lei. Se lo lasci dire a nome dei miei amici e conoscenti che studiano e lavorano perché le famiglie non possono mantenerli, che subiscono la mortificante realtà di università pubbliche spesso scadenti, con docenti puntuali solo al ritiro dello stipendio, e a nome dei ragazzi e ragazze disposti a “perdere tempo” nel volontariato sociale".

"Se lo lasci dire a nome dei tanti laureati che hanno studiato per passione sapendo che in un paese come il nostro non troveranno mai un lavoro e a nome dei giovani politici che amministrano la nostra provincia e i nostri piccoli comuni subendo tagli applicati al contrario e cercando di risalire in senso opposto il fiume di fango gettato sulla  politica grazie a generazioni, che non sono la nostra, ma dalle quali Lei ha già imparato bene la lezione. Glielo dico anche a nome dei giovani che sanno fare bene il loro lavoro, ma che non riescono a ottenere la partita iva per questioni economiche o burocratiche, a nome di quelli che faticano a mandare avanti l'attività di famiglia o che vedono sempre le stesse facce a gestire i flussi economici. Certo il contesto nazionale, dove anche lavorare sta diventando un problema serio, se non un rischio, non invita certo all'iniziativa privata e comunque gli scansafatiche esistono".

"Ma mi creda, caro Viceministro Martone - conclude Billi - in Romagna sono la minoranza: tutti gli altri vorrebbero solo che sfigati come Lei e i suoi colleghi, che nelle banche, nelle università e nel governo gongolano dei propri privilegi, lasciassero  spazio al ruolo di quei giovani che già si impegnano ogni giorno per costruire il futuro delle loro famiglie e della loro terra. Credo sinceramente che certi argomenti, e in particolare ciò che riguarda la fiducia e la responsabilizzazione delle nuove generazioni, non possano essere affrontati dalle istituzioni in maniera così generica, superficiale e denigrante".
 

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