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Giunta azzerata, il Pd: "Nuova giunta, profilo alto e pochi obiettivi concreti"

"L'amministrazione della città di Forlì ha bisogno di un programma triennale solido e chiaro con cui arrivare al 2019. Non è altro, quello che cerchiamo"

“L'amministrazione della città di Forlì ha bisogno di un programma triennale solido e chiaro con cui arrivare al 2019. Non è altro, quello che cerchiamo, in questo momento. Il Sindaco ha fatto una scelta: "azzerando" la giunta, ha deciso di muoversi verso un incisivo rilancio dell’azione amministrativa. È una scelta forte, che rispettiamo per coraggio e senso di responsabilità. Ora però bisogna tradurla in pratica, in sostanza. L'amministrazione ha bisogno di un programma fattibile, cioè ragionevolmente concretizzabile in cose visibili, entro il triennio”: è quanto riporta una nota ufficiale del Partito Democratico dopo la riunione della direzione territoriale in cui il sindaco ha presentato al partito la scelta di annullare completamente la squadra di governo.

Ed ancora: “Per raggiungere questi obiettivi nei prossimi tre anni il profilo della giunta che affianca il Sindaco Drei dev'essere alto: persone che si assumono compiti specifici e definiti nel tempo e nello spazio, con una chiara e spiccata capacità di connessione e relazione con la città ma anche gli uffici comunali cui debbono riferirsi”.

Il Pd fissa i paletti programmatici: “Si parta dunque da obiettivi realizzabili che pongano al centro il rilancio di Forlì e del territorio”. Questo l'elenco:

Cultura. La  trattativa avviata col MIBACT può condurre alla riqualificazione dell’area antistante il S. Domenico con la realizzazione del cosiddetto ‘Giardino del museo’ e al recupero di risorse per la ristrutturazione del Palazzo del Merenda. L’ampliamento del complesso museale con il cosiddetto IV stralcio, se evocato come mera ipotesi in sede di revisione dell'accordo col Ministero, non può costituire l'unico orizzonte degli interventi fattibili per i prossimi anni. Altri punti nevralgici per il centro storico sono il Santarelli - rispetto al quale la soluzione della biblioteca dev'essere comunque prioritaria - e l'ex deposito ATR, con il suo recupero in tempi rapidi.

Sicurezza. Subito un nuovo progetto di videosorveglianza cittadina diffusa e integrata. Una rivoluzione tecnologica che, partendo dai Quartieri come punto di riferimento, metta in rete e monitori costantemente gli accessi alla città e limiti l'isolamento delle zone più periferiche. Accanto a ciò è necessario potenziare le buone pratiche messe in atto dai cittadini, come la vigilanza di quartiere. 

Infrastrutture. Il completamento dell’asse viario della tangenziale con la realizzazione del III lotto, richiede un monitoraggio costante dei livelli regionali, nazionali e Anas, così come la realizzazione del collegamento veloce Forlì-Cesena.

Sanità. Posto il quadro verso cui ci si muove, ci vuole con forza una netta rivendicazione di funzioni per il territorio: IRCCS e rete oncologica; vocazione e specializzazione oncologica dell’Ospedale Pierantoni-Morgagni. Puntare al rafforzamento del legame Università-Territorio attraverso l'insediamento di Scuole di Specialità di Medicina nelle discipline connesse alla rete oncologica.

Ambiente. Da un lato occorre agire subito su potenziamento dei controlli degli impianti e un monitoraggio dell’area interessata e dall'altro portare a compimento il modello che prevede la separazione della raccolta dallo smaltimento. Su questo punto sono punti critici su cui porre massima attenzione, il rapporto con i comuni dell'Unione e la capacità tecnica della Holding ‘Livia Tellus’ di dar vita alla società per la raccolta.

Sviluppo economico. Favorire una condivisione tra i livelli istituzionali e i settori sociali ed economici del territorio per costruire un piano strategico in grado di liberare energie e di creare nuovi modelli di sviluppo partendo dalla valorizzazione delle competenze locali 

Territorio. Superare la fragilità del territorio, portando avanti il piano sul dissesto idrogeologico presentato alla città che contiene i punti di criticità e di intervento su tutto il comprensorio forlivese. La cifra stimata è alta (40 milioni di euro) ma occorre perseguire questo obiettivo lavorando con tutti i possibili interlocutori territoriali e non.

Unione. L'Unione è vitale per Forlì, che è una città piccola e con treni di crescita modesta in Romagna. Oggi dirimere la questione legata alla Presidenza dell’Unione diventa importante ma imprescindibile è dare all’Unione un nuovo assetto organizzativo e una nuova governance.

Riordino del personale.  Il prossimo anno se ne andranno molti dirigenti comunali. Al di là del valore dei medesimi, si pone la questione di una riorganizzazione della macchina comunale, a partire dalle funzioni basilari e dalla domanda sociale. Bisogna fare uno studio attento per comprendere esattamente come funziona la macchina oggi, cosa non funziona, e dove si dovrà agire - a livello dirigenziale - per rimetterla in moto. Questo tema è strettamente connesso al trasferimento di funzioni/personale all'Unione.

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