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I Romiti attendono ancora la ricostruzione degli argini dei fiumi: "La Regione faccia la sua parte"

La Romagna sta ancora aspettando i piani speciali per la messa in sicurezza del proprio reticolo idrografico. La strategia per la ricostruzione messa in campo dalla Regione, se esistente, rimane nascosta nei cassetti del Presidente Bonaccini"

Il quartiere Romiti è in attesa del varo dei "Piani speciali", i progetti post-emergenza per la messa in sicurezza della Romagna colpita dall’alluvione. Sollecitata dal consigliere regionale della Lega, Massimiliano Pompignoli, la vicepresidente e assessora all'Ambiente, Irene Priolo, lo scorso febbraio data come scadenza la fine di marzo a un interrogativo avanzato anche dal Comitato di Quartiere Romiti sui tempi della ricostruzione e il ripristino degli argini lungo il fiume Montone.

“Siamo a fine mese e non c’è alcuna traccia di tutto quello annunciato dalla Priolo. La Romagna sta ancora aspettando i piani speciali per la messa in sicurezza del proprio reticolo idrografico. Arrivati a questo punto, è evidente che la strategia per la ricostruzione messa in campo dalla Regione, se esistente, debba rimanere nascosta nei cassetti del Presidente Bonaccini. Quello che è certo è che i cittadini attendono risposte concrete per sentirsi al sicuro dopo la tragedia di maggio. L’unico mantra che invece si sentono ripetere dai vertici regionali è che non ci sono i soldi e che le responsabilità sono tutte del Governo. Figliuolo ha detto chiaramente che i soldi ci sono e che sul ripristino dei corsi d’acqua sono stati stanziati circa un miliardo e 600 milioni ma che ne sono stati spesi nemmeno 400 mila".

"La Regione faccia finalmente la sua parte” dice Pompignoli, che venerdì mattina ha incontrato i residenti dei Romiti, tra le zone più colpite dall’alluvione di maggio. “Non spegnere il lumicino nelle periferie - questo l’appello accorato di Stefano Valmori, coordinatore del Quartiere Romiti -. Noi stiamo continuando ad investire, ad accendere mutui e ricostruire perché crediamo nel nostro territorio e amiamo il nostro Quartiere. Ma dalla Regione sentiamo solo parole. È fondamentale garantire la sicurezza e ripristinare gli argini".

"I nostri negozianti, le nostre botteghe hanno abbassato le serrande e si sono spostate in zone meno a rischio. Queste vie, interamente al buio e svuotate, sono lo specchio dell’insicurezza e della paura dei cittadini - protesta Valmori - Gli organi regionali competenti diano un segnale vero, forte. Perché sono passati 11 mesi e, a parte qualche albero tagliato, non abbiamo visto ancora nulla. I lavori dovrebbero iniziare entro l’estate. Siamo a Pasqua e tutto tace, ma la gente ha paura e soprattutto non dimentica le roboanti promesse fatte’.

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