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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Il lavoro, la cultura e la scuola per Marina Flamigni

''E' necessario un cambio di paradigma, lo sviluppo di un sorta di "economia civile" imperniata sul lavoro, sull'equità, sulla giustizia, sulla difesa dei diritti''

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

''E' entrato in crisi un sistema che si basava sull'idea che il benessere dipendesse dalla disponibilità di beni. In realtà lo sviluppo del mercato finanziario si è ingigantito allontanadosi sempre più dall'economia reale, arricchendo pochi e impoverendo le famiglie e la classe media. E' necessario un cambio di paradigma, lo sviluppo di un  sorta di "economia civile" imperniata  sul lavoro, sull'equità, sulla giustizia, sulla difesa dei diritti. Non si tratta di una crisi momentanea, ma di un cambiamento epocale che necessita di un "nuovo umanesimo": lo sviluppo economico si deve fondare sulle esigenze delle persone, sia come individui che come collettività; arte, scienza, cultura devono concorrere alla costruzione di un nuovo modello di civiltà, di un nuovo vero e reale benessere.

La scuola, l'università e la ricerca devono diventare i pilastri su cui costruire un nuovo sviluppo economico, in cui le competenze e la creatività italiana possano esprimersi e produrre  lavoro. Tra i 15 e i 24 anni ci sono tre milioni di giovani che non vanno nè a scuola nè a lavorare: tre milioni di "invisibili" che non possiamo ignorare. Per contrastare il dominio del mercato finanziario non bastano interventi a carattere nazionale e per questo è necessario costruire politiche capaci di uno sguardo europeo ai problemi.

Abbiamo bisogno di nuovi parlamentari competenti che conoscano le esigenze del nostro territorio e nello stesso tempo siano abbastanza esperti per un'azione politica efficace: la stagione delle riforme richiede grande professionalità. Ecco perchè noi voteremo Marina Flamigni, una donna per la costituzione più bella che ci sia; una dirigente della Provincia che si è battuta per anni in difesa dei nostri territori, colline e montagne comprese; una professionista che si è spesa anche nelle forme del volontariato, sostenendo progetti di pace e di solidarietà internazionale all'interno del CISV''.

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