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Il M5S: "Segretaria dell'Unione illegittima, lo dice il ministero". La replica: "Nessun costo aggiuntivo"

"Dal dopo elezioni amministrative 2014 Anna Maria Galassi ricopre illegittimamente l'incarico di segretaria dell'Unione dei Comuni della Romagna Forlivese"

“Dal dopo elezioni amministrative 2014 Anna Maria Galassi ricopre illegittimamente l’incarico di segretaria dell’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese. A confermare l’irregolarità è il Ministero dell’Interno, interpellato dalla Prefettura di Forlì”: lo sostengono i consiglieri Daniele Vergini e Simone Benini del Movimento 5 Stelle Forlì. Che a riguardo hanno presentato una richiesta formale alla Prefettura.

“Siamo all’ennesima mancanza di Drei che palesa una gestione decisamente allegra delle risorse pubbliche e che attesta l’incapacità sua e del Pd di governare l’Unione. La nomina non è valida perché Anna Maria Galassi non è iscritta e non ha i titoli per essere iscritta all’Albo Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali, requisito che, dalla data di entrata in vigore della legge Delrio, risulta obbligatorio per rivestire questo importante incarico, spiegano i consiglieri comunali Vergini e Benini assieme a Valerio Basciani del MoVimento 5 Stelle Forlimpopoli.

“Il Presidente dell’Unione Davide Drei, avrebbe dovuto nominare, senza ulteriori costi per la collettività, un segretario di uno dei Comuni dell’Unione. Cosa che non ha fatto. Ciò che ha fatto invece è di aver consentito alla Galassi di esercitare di fatto le funzioni di segretario dell’Unione e di averle corrisposto gli emolumenti pur non avendole mai firmato alcuna nomina. Se Drei avesse avuto qualche dubbio sulla nomina avrebbe dovuto essere lui a formulare un quesito al Ministero e invece abbiamo dovuto farlo noi”, ribadiscono i consiglieri pentastellati.

“Ora non è compito nostro quello di esprimerci in merito alla sussistenza dei danni e alla sua quantificazione, o alla legittimità degli atti firmati in questi anni dalla dirigente. Abbiamo enorme rispetto per le istituzioni deputate a farlo e trasmetteremo loro ogni atto relativo a questa vicenda rimettendo a loro ogni valutazione in merito. Noi però chiediamo le dimissioni del sindaco Drei da presidente dell’Unione dei Comuni. Non è più accettabile in un periodo di forte contrazione delle risorse pubbliche chiedere soldi ai cittadini per poi gestirle in modo così approssimativo - affermano Vergini, Benini e Basciani -. Questa incredibile leggerezza, che non può passare inosservata, dimostra l’incompetenza con la quale il Pd sta maldestramente tentando di governare un Ente, da lui fortemente voluto, sul quale il M5S ha invece sempre espresso fortissime perplessità".

I pentastellati ricordano il caso dei documenti amministrativi pubblicati in blocco nell’albo pretorio dell’Unione dalla sua creazione nel 2014 fino al settembre 2015 e successivamente tutti sostituiti “perché, come sostenuto dalla Galassi stessa, si trattava di file sperimentali e quindi non validi”. Ed infine: “Una gestione da Repubblica delle banane, un mix di incompetenza, gestione arbitraria ed uso delle risorse pubbliche e del personale che grida vendetta, soprattutto se si pensa che l’Unione era nata per migliorare i servizi, diminuire i costi, semplificare e sburocratizzare; una prova ulteriore di quale involuzione stia attraversando il Pd ormai da troppo tempo al governo in questo territorio ed una evidenza di cosa realmente siano le Unioni dei Comuni in salsa Pd: solo un’ulteriore occasione per rafforzare il potere di chi già lo detiene”, concludono Vergini, Benini e Basciani

LA REPLICA - Sulla questione sono intervenuti con una nota congiunta i quindici sindaci dell'Unione della Romagna Forlivese: "Chiariamo subito che l’Unione ha agito fino ad ora sulla base di un parere preventivo richiesto alla Regione Emilia-Romagna nel 2014. Infatti, le Comunità Montane, da cui derivano le Unioni Montane, erano enti istituiti con decreto del Presidente della Giunta Regionale e alla Regione si è fatto ricorso per inquadrare la situazione amministrativa. Il presidente Drei non ha effettuato la nomina perché il Segretario dell’Unione risulta nominato con un decreto precedente, i cui effetti erano fatti salvi espressamente dalla legge Delrio, e questo è quanto il Servizio Affari Legislativi della Regione Emilia-Romagna ha sostenuto e confermato fornendo ad ulteriore supporto analoghe disposizioni adottate da altri enti della Regione e fuori dalla stessa. Infatti, la nostra situazione è analoga a quella di diversi altri Enti Unioni in Italia".

"Si tenga ben presente che il Segretario dell’Unione, con delibera prontamente adottata dalla precedente Amministrazione, non percepisce emolumenti alcuni per l’esercizio di tale funzione. Pertanto il Segretario dell’Unione non comporta alcun “costo a carico della collettività” - continuano -. Poiché la figura del Segretario Comunale è in fase di superamento, così come stabilito dalla legge Madia di cui si stanno attendendo i decreti attuativi imminenti, non si era ritenuto di dover procedere ad adottare altri atti. Ora, data la contraddittorietà emersa tra l’attuale espressione ministeriale e quella regionale precedentemente acquisita, si attiverà quanto necessario. Quanto alla funzione della gestione associata, si saprà che non si tratta per molti Comuni di una scelta ma di un obbligo di legge e per gli altri di un’opportunità di ricomposizione e ammodernamento dei servizi. E’ chiaro che si tratta di un percorso complesso che richiede opportuni tempi di realizzazione che del resto le amministrazioni comunali stanno continuamente monitorando".

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