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Domenica, 28 Aprile 2024
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Il Popolo della Famiglia: "Le imprese alimentari locali informino i consumatori se usano la farina di grillo"

"Il Popolo della Famiglia di Forlì rivolge un appello a tutti i panificatori, i pasticceri e alle numerose industrie alimentari e dolciarie del territorio affinché informino i consumatori sull'utilizzo o meno della farina di grillo"

"Il Popolo della Famiglia di Forlì rivolge un appello a tutti i panificatori, i pasticceri e alle numerose industrie alimentari e dolciarie del territorio affinché informino i consumatori sull'utilizzo o meno della farina di grillo nei propri prodotti, dopo il recente via libera dato dall' Unione Europea a questo ingrediente alimentare", lo dice una nota della formazione politica. Il regolamento 2023/5 della Commissione europea, pubblicato il 3 gennaio scorso nella Gazzetta Ufficiale, ha infatti autorizzato l'utilizzo della farina di grillo nella preparazione di pane, biscotti, cioccolato, prodotti a base di cereali, birra. Dopo le tarme della farina essiccate e la locusta migratoria, si tratta del terzo tipo di alimento a base di insetto approvato per il consumo sulla tavola da Bruxelles e dagli stati dell’Unione. Gli alimenti che conterranno la farina di grillo potranno essere commercializzati a partire dalla fine di gennaio in tutta l’Unione Europea e dovranno riportare la dicitura "polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus.

"Questa farina, già usata per mangimi alimentari, ora finirà in numerosi alimenti destinati all'uomo senza che sia sempre possibile rintracciarne la presenza, soprattutto in ristoranti, bar e fast food, mentre al supermercato dovremo scrutare attentamente le etichette per riscontrare l'eventuale traccia di insetti. Mangiare vermi, grilli e cavallette dovrebbe salvare l'umanità e il pianeta, secondo l'Unione Europea. Se si vanta il grande valore proteico di questi animaletti, però, non si capisce perché in Europa dovrebbe rappresentare una soluzione ciò che solo poco più di un anno fa era considerato un problema all'altro capo del mondo: il 16 ottobre del 2021, Giornata mondiale dell’alimentazione, Yolande Wright, direttrice Povertà e clima di Save the Children International, lamentava la grave emergenza alimentare di paesi come l'Afghanistan, il Burundi, il Mozambico e  lo Yemen, denunciando che in quei luoghi "le persone erano costrette a mangiare insetti pur di non morire di fame". Per risolvere il problema della fame nel mondo potremmo arrivare al paradosso di affliggere i popoli con quello che finora abbiamo denunciato come loro male", dice il Popolo della Famiglia.

"Le giustificazioni addotte dall'Unione Europea per sdoganare l'introduzione di questo disgustoso alimento, quindi, proprio non convincono. Sarebbe stato meglio scegliere alternative compatibili con la nostra tradizione alimentare, come i legumi o altro tipo di proteine vegetali. La sponsorizzazione di farina di grilli e di animaletti croccanti ha peraltro una curiosa concomitanza con la propaganda insistente della carne sintetica, la cui produzione e commercializzazione potrebbe essere attuata a breve per eliminare progressivamente gli allevamenti considerati un peso per l'ambiente. È evidente l'attacco sferrato al modello alimentare della cultura occidentale, da secoli basato sul consumo di carne, uova, prodotti vegetali e derivati. Bene ha fatto nei mesi scorsi la Coldiretti a promuovere una campagna a favore dei prodotti italiani contro l'introduzione del cibo sintetico, sottoscritta anche da moltissimi cittadini  forlivesi. Il made in Italy alimentare e la dieta mediterranea non possono essere scalzati da leggi contrarie all'interesse nazionale e i consumatori hanno il diritto di scegliere cosa mettere nel piatto".

"In questi giorni è partita in Italia l'operazione "Cibo pulito", cui hanno già aderito diversi professionisti del settore alimentare producendo una dichiarazione che certifica la totale assenza di polvere di grillo nei loro prodotti. Sosteniamo e incoraggiamo gli artigiani e le industrie alimentari del nostro territorio a fare la stessa operazione di trasparenza, per mantenere la fiducia dei propri clienti.
Nella provincia di Forlì -Cesena abbiamo veri e propri colossi alimentari, ma anche medi e piccoli laboratori artigianali che hanno fatto della purezza delle materie prime utilizzate un motivo di vanto. Ci auguriamo che nessuno ceda alla novità introdotta dall' Europa e che i consumatori possano continuare ad essere rassicurati sulla qualità dei prodotti acquistati", conclude la nota.

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