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Immigrazione, il Comune aderisce alla campagna "L'Italia sono anch'io"

"L'Italia sono anch'io” è il titolo della campagna nazionale, lanciata da un comitato promotore costituito da varie organizzazioni civili(tra cui Acli, Arci, Caritas e Cgil)

"L'Italia sono anch'io” è il titolo della campagna nazionale, lanciata da un comitato promotore costituito da varie organizzazioni civili(tra cui Acli, Arci, Caritas e Cgil) e presieduto dal Sindaco di Reggio Emilia e neoeletto Presidente dell'Anci, Graziano Delrio, a cui anche il Comune di Forlì ha aderito. Tale campagna si pone come obiettivo quello di presentare in Parlamento due proposte di legge: una per riformare l'attuale normativa sulla cittadinanza e l'altra per riconoscere ai migranti regolari, stabilmente presenti nel nostro territorio e in possesso del titolo di soggiorno da almeno cinque anni, il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative.

“Attualmente nel nostro Paese, tanti ragazzi (parliamo di oltre 900.000 giovani) figli di immigrati, che sono nati in Italia e qui si sono formati, hanno studiato o lavorano, condividendo sogni e problemi con i loro coetanei, sono costretti a vivere con il permesso di soggiorno e a fare richiesta del diritto di cittadinanza, solo al compimento dei 18 anni e senza assenze di oltre sei mesi dal suolo italiano – ha affermato Valentina Ravaioli, assessore alle Politiche giovanili -. Se ciò non avviene entro il diciannovesimo anno d'età, questi giovani devono affrontare un lungo e pesante calvario burocratico, oltre a discriminazioni che rappresentano piccole e grandi umiliazioni quotidiane”.

“L'impossibilità di partecipare alle consultazioni elettorali amministrative costituisce, poi, la negazione del diritto di poter incidere sui processi politici e sociali per i cittadini che vivono in un territorio e ad esso contribuiscono mediante il prelievo fiscale – ha proseguito Ravaioli -. “L'Italia sono anch'io”, non è solo la sfida dei ragazzi di origine straniera, è la sfida di tutti noi, di chi crede che solo permettendo alle persone di sentirsi veramente parte di una comunità e di avere le medesime opportunità, secondo quanto stabilito dall'art.3 della Costituzione, queste contribuiranno al miglioramento della comunità stessa, in 'ottica di responsabilità e doveri condivisi”.

“E', in un certo senso, la sfida dei nostri studenti, spesso fuori sede – ha aggiunto l’assessore -, che chiedono di essere pienamente integrati nel territorio in cui vivono e con i quali stiamo programmando una serie di incontri pubblici di scambio e confronto con la città, oltre alla prima “carta giovani” forlivese, finalizzata ad ampliare servizi ed agevolazioni a loro disposizione. E', più in generale, la sfida di un'intera generazione che non si rassegna ad essere messa all'angolo, ma rivendica l'innegabile diritto ad essere protagonista del proprio tempo e della propria società, per cui rappresenta, come recentemente dichiarato dal Presidente Napolitano, “una grande fonte di speranza ed energia””.

 

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