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Anno giudiziario, Morrone: "La giustizia rappresenta finalmente una priorità per il Paese"

Questo in estrema sintesi il senso dell’intervento all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario a Milano del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone

"Semplificazione, più ampi margini di efficienza, potenziamento della telematica, innalzamento degli standard di soddisfacimento della domanda di giustizia, maggiori investimenti che significano nuove assunzioni e un’attenzione particolare alla situazione degli Istituti di pena, con provvedimenti per migliorare il benessere e il lavoro degli operatori penitenziari e le condizioni di vita dei detenuti. E’ l’approccio con cui l’attuale Governo guarda all’amministrazione della giustizia". Questo in estrema sintesi il senso dell’intervento all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario a Milano del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, che ha rivolto il proprio pensiero "all’avvocato Antonio Montinaro, vittima di un recentissimo e grave incidente" al Tribunale di Milano, assicurando la necessaria attenzione “alla sicurezza delle strutture giudiziarie”.

Morrone ha evidenziato come non si tratta di una "censura verso il passato", ma di "un'attenta valutazione ai percorsi riformativi già intrapresi verificandone l’utilità e la congruità rispetto alle linee programmatiche dell’attuale esecutivo". "La giustizia, rappresenta, finalmente, una priorità di questo Paese", un dato testimoniato dall’incremento di oltre 324 milioni che il bilancio di previsione per il 2019 stabilisce per l’area giustizia rispetto al 2018. Dunque, spirito riformista a 360 gradi che si traduce anche nella “riforma della disciplina fallimentare e della crisi d’impresa approvata definitivamente il 10 gennaio 2019”, come nella medesima direzione si inserisce “l’approccio efficientistico che guida il progetto di riforma del processo civile monocratico” per consentire “una sua velocizzazione” in modo da garantire un “maggiore rispetto del principio della ragionevole durata del giudizio”.

E “il recupero dei margini di competitività del Paese passa anche attraverso scelte mirate di politica legislativa nel settore penale”. Di qui la “particolare sensibilità” del Governo rispetto al “fenomeno della corruzione che imprime deviazioni patologiche alle attività istituzionali e alle risorse economiche” e che si è concretizzata nella recentissima approvazione della legge 3 del 9 gennaio 2019. Il sottosegretario alla Giustizia ha poi fatto un passaggio sul capitolo dell’estinzione dei reati per prescrizione, menzionando ”la previsione di una soluzione normativa che restituisca allo Stato la capacità di fornire una risposta di giustizia: l’impostazione efficientistica di questa riforma va comunque correlata al proposito di una complessiva riforma del processo penale, su cui in questi giorni si sta lavorando nella prospettiva di una legge delega, improntata ai canoni della speditezza e della semplificazione che controbilancerà il fenomeno della temuta dilatazione dei tempi processuali per effetto del blocco della prescrizione”.

Altro punto toccato dal sottosegretario Morrone l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il 29 novembre scorso, del disegno di legge sul cosiddetto ’Codice rosso’, una “presa di coscienza dell’allarmante fenomeno della violenza sulla donne e della necessità di un intervento riformatore per scongiurare i troppi eventi drammatici”. C’è poi il capitolo del “potenziamento del servizio giustizia” e della predisposizione di “un piano di assunzioni straordinario che prevede dal 2019 il reclutamento di 3000 unità di personale amministrativo giudiziario, l’assunzione di quasi 1.000 magistrati e di 35 dirigenti per gli istituti penitenziari, oltre alla creazione di 7 dirigenze speciali per gli istituti penali minorili. E poi l’assunzione di 260 unità civili per il DAP e di 1300 agenti di Polizia penitenziaria”.

Morrone ha, tra l’altro, ricordato la grave emergenza in cui versano le nostre strutture carcerarie, ma anche i recentissimi interventi normativi tesi al “rafforzamento dei diritti dei detenuti”. “Lo stesso livello di attenzione - ha detto - è riservato anche agli operatori penitenziari a cui occorre restituire condizioni dignitose di lavoro e un più adeguato livello di sicurezza”. Un accenno poi ai “passi avanti effettuati, grazie alla cooperazione internazionale, per assicurare alla giustizia i numerosi latitanti che da anni si sottraggono all’esecuzione della pena, come dimostra la recente consegna di Cesare Battisti da parte delle autorità boliviane”. L’obiettivo del Governo è quindi il rilancio dell’amministrazione della giustizia, ridisegnando l’assetto complessivo del sistema-giustizia, quale volano per il progresso dell’intero Paese, guardando in particolare al distretto di Milano. “L’attenzione del Ministero, e la mia in particolare, - ha sottolineato Morrone - non può che accentrarsi sui problemi concreti che lo affliggono, legati alle carenze di personale, sia di magistratura che amministrativo”.
 

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