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Quattrocento persone per la serata dedicata alla riforma della Costituzione

A illustrare i contenuti del testo approvato dal parlamento, il deputato Marco Di Maio, che in qualità di componente della Commissione Affari costituzionale della Camera ha seguito passo dopo passo tutto l’iter della legge.

Centinaia di persone hanno partecipato venerdì sera alla Taverna Verde all’iniziativa organizzata per illustrare i contenuti della riforma costituzionale e avviare la campagna in vista della costituzione formale dei Comitati del Sì al referendum costituzionale di ottobre. Un confronto aperto con l’intervento di Paolo Martini, segretario del Circolo Ospedaletto, che assieme alla cooperativa “Taverna Verde” hanno organizzato la serata. A illustrare i contenuti del testo approvato dal parlamento, il deputato Marco Di Maio, che in qualità di componente della Commissione Affari costituzionale della Camera ha seguito passo dopo passo tutto l’iter della legge.

“E’ una riforma che dopo oltre 30 anni di dibattiti e di tentativi falliti - ha detto - questa volta l’Italia ha la possibilità per superare davvero un sistema bicamerale che non funziona più e che è un’anomalia europea. Un testo voluto dall’intera maggioranza che sostiene il Governo e scritto con il concorso di una parte consistente dell’opposizione. Oltre a bicameralismo, si rende più snello il procedimento legislativo, si incrementa l’efficacia degli strumenti di partecipazione (referendum e leggi di iniziativa popolare), si riducono i costi, si fa chiarezza sulle competenze dello Stato e quelle delle Regioni”. 

Molti gli interventi delle quattrocento persone presenti, tra cui quello del sindaco di Forlì, Davide Drei, che si è detto “pienamente convinto che questa riforma non può fallire, bisogna battersi perché al referendum vincano i sì”. Nei prossimi giorni, a partire dal 15 maggio, sarà lanciata la piattaforma telematica su cui registrare i singoli Comitati per il Sì che sorgeranno, con l’obiettivo di costruire una rete capillare di piccoli comitati dislocati su tutto il territorio composti da 5 a 50 persone ciascuno. Una rete che si rivolge soprattutto al di fuori della politica, nel mondo del lavoro, delle professionisti, degli studenti, della società reale che ogni giorno si scontra con le inefficienze di uno Stato che finora ha sempre rinunciato a cambiare: e che questa volta, invece, potrà cambiare davvero. 

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