A distanza di tre anni dalla nascita dell’Azienda sanitaria unica della Romagna, avvenuta il primo gennaio 2014, l'obiettivo di assicurare "condizioni di qualità, omogeneità e appropriatezza dei servizi" sembra ancora “alquanto discutibile”. E’ l’opinione di Enrico Aimi (Forza Italia), che, in un’interrogazione alla Giunta regionale, evidenzia come "tuttora non sia possibile scegliere liberamente la struttura dove richiedere una prestazione specialistica, nell’ambito di quelle convenzionate con l’Ausl romagnola".

"Da segnalazioni pervenute da residenti dell’area forlivese - scrive il consigliere - emergono infatti incongruenze nella prenotazione di esami diagnostici nelle strutture convenzionate fuori distretto sanitario: a quanto pare, al momento della prenotazione dell’esame on-line in una struttura privata convenzionata a propria scelta, in una provincia fuori distretto medico, come Ravenna o Rimini o, addirittura, nel cesenate, viene negata la prenotazione per mancanza di disponibilità e, automaticamente, i pazienti vengono dirottati negli ospedali pubblici dell’area di Forlì”.

"La prenotazione, quindi, - segnala - può essere fatta solo telefonicamente, contattando direttamente la struttura in cui si intende effettuare l’esame". Altrettanto “insoddisfacenti” sarebbero, a parere di Aimi, le spiegazioni fornite dagli operatori che imputerebbero “l’intero disservizio a un problema di sistema informatico”. Il consigliere invita dunque la Giunta "a risolvere questo problema, sollecitando l’Azienda a rendere operativo il sistema informatico in modo da garantire gli obiettivi previsti al momento dell’unificazione delle tre Ausl romagnole".