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La Cgil boccia la trasformazione in Fondazione della Zangheri: "Serve un confronto"

Per la Cgil, la trasformazione in Fondazione della Zangheri "sicuramente non risponde agli ospiti della residenza che già hanno subito l’autoisolamento della struttura dal sistema socio sanitario territoriale"

La Cgil si schiera contro il processo di "privatizzazione” della casa di riposo Zangheri. Attraverso il segretario generale Maria Giorgini e quelli di categoria Daniela Avantaggiato (Fp Cgil) e Marzia Abbonizio (Spi Cgil) esprime tutto il proprio disappunto: "Una discussione che avverrà senza tenere conto del parere delle parti sociali che solo qualche mese fa in comitato di distretto su questa ventilata ipotesi avevano espresso perplessità e la richiesta della verifica di un progetto che mai ci è stato presentato. Una ipotesi , quella della trasformazione in Fondazione, che trasporta il fallimento del “modello socio sanitario Lombardo” nella nostra regione, e che allontana ancora di più la Zangheri dal sistema pubblico Emilia Romagnolo".

La Cgil, ricordano Giorgini, Avantaggiato e Abbonizio, "è stata l’unica a denunciare fin da subito come un errore la scelta della ex Ipab Zangheri di allontanarsi dal sistema pubblico non entrando nell’Asp, una scelta che oggi, anche nell’emergenza Covid, avrebbe visto la messa a disposizione di Zangheri di competenze e professionalità e che dall’altra parte avrebbe permesso al territorio  di avere maggiori risorse da investire proprio per la qualità del sistema socio sanitario territoriale". Per il sindacato, la trasformazione in Fondazione della Zangheri "sicuramente non risponde agli ospiti della residenza che già hanno subito l’autoisolamento della struttura dal sistema socio sanitario territoriale; non serve ai lavoratori che sarebbero penalizzati da questa scelta né ai cittadini forlivesi ai quali vengono sottratte risorse che dal pubblico passerebbero nelle mani del privato".

"L’emergenza Covid , ancora non terminata, nella residenza Zangheri si è arginata grazie solo al lavoro straordinario degli operatori, alla denuncia delle organizzazioni sindacali e al supporto dell’Ausl che in emergenza si è dovuta far carico delle lacune sanitarie e direzionali della struttura che ospita un numero significativo di non autosufficienti - continuano Giorgini, Avantaggiato e Abbonizio -. Tante sono le risposte che ancora devono essere date alle famiglie delle vittime; portare in consiglio comunale questa discussione ora, non solo è sbagliata, ma è anche davvero poco opportuna. Serve un confronto serio con la Regione, vanno verificati i progetti al di là dei titoli, vanno viste le soluzioni perché Zangheri non venga espropriata al territorio e possa operare al meglio nell'interesse dell'intera comunità .Non vorremmo sentirci dire a giochi fatti che avevamo ragione. Una decisione di questo tipo non può essere presa in assenza di confronto con le parti sociali e con la regione Emilia Romagna. Per queste ragioni fermatevi".

Uil

Argomentano Enrico Imolesi, Massimo Monti e Auro Bulgarelli, rispettivamente segretario generale della Uil, segretario Uilpfl e Uil Pensionati: "Una realtà importante come Zangheri va difesa ed in primo luogo vanno difese le operatrici che vi lavorano e gli ospiti; proprio per questo il dibattito sul futuro della Zangheri non può essere affrontato come una delle tante schermaglie politiche che si leggono di tanto in tanto. Come Uil, invitiamo tutti a non utilizzare questa struttura come leva politica, al contrario, la dove il Comune sia ora interessato ad aprire la questione, chiediamo che lo faccia attraverso un profondo e serio dibattito nella consapevolezza tanto dei giusti tempi quanto dei diversi contributi che vanno messi insieme.  Non vedremo di cattivo occhio un tavolo di lavoro tra le parti sindacali e l’amministrazione, preventivo, serio ed approfondito per ragionare insieme sulle prospettive di questa realtà. Non accettiamo però che una simile istituzione della città sia utilizzata come leva politica per l’interesse e la polemica di turno".

Europa Verde

Sulla tematica interviene anche Europa Verde: "Crediamo che si tratti di una operazione sbagliata sotto tutti i punti di vista, sia perchè è contraria alla legge regionale  del 2003 e  ai principi cardine della legge nazionale in materia  per i superamento delle Ipab, sia perchè sarebbe il peggiore rimedio a quanto di negativo emerso in conseguenza alla epidemia del covid-19. I tentativi di privatizzazione, tentati negli anni, non ultimi quelli messi in atto con i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, sono finora tutti miseramente falliti . Falliti come quelli, messi in atto  da taluni parlamentari di modificare la legge nazionale, da cui quella regionale deriva, per privatizzare l'ente pubblico Zangheri".

"Anche i pareri richiesti a Regione e CdS con l'obiettivo trovare una scappatoia per eludere la legge regionale e di non trasformare la struttura in Asp per continuare a metterci le mani in modo assai poco trasparente hanno confermato, come se ce ne fosse bisogno, che la strada della privatizzazione è sbagliata - prosegue il movimento del sole che ride -. Non ci meraviglia che la nuova amministrazione che si ispira evidentemente la modello di assistenza lombardo voglia utilizzare la scappatoia della costituzione di una Fondazione per privatizzare quella che ancora oggi è a tutti gli effetti una Ipab, cioè un organismo totalmente pubblico. La Fondazione, per sua natura sarebbe la pietra tombale della trasparenza ed escluderebbe la Zangheri dal sistema pubblico della assistenza regionale di cui si è vista tutta la necessità durante l'esplosione della epidemia con le sue drammatiche conseguenze. Facciamo appello a tutte le forze democratiche della città perchè venga bloccato questo progetto di privatizzazione che per 17 anni ha subito sconfitte dopo sconfitte,   e perchè finalmente la Zangheri venga riformata secondo i principi della legge regionale".

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