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Politica

"La manovra finge di tagliare e non offre nulla a giovani e imprese"

Marco Di Maio, segretario del Partito Democratico forlivese, commenta la manovra economica presentata dal Governo. "Si finge di tagliare i costi della politica: perchè restano i vitalizi?"

La politica dovrebbe fare due cose in questa fase di crisi: affrontare l'emergenza lavoro e ridurre le spese. La manovra del governo non dice nulla sul lavoro, introduce più tasse per tutti e prende in giro i cittadini, fingendo di ridurre i costi della politica”. Così Marco Di Maio, segretario del Partito Democratico forlivese, si è espresso venerdì sera aprendo la Festa Democratica al quartiere Cava a Forlì, commentando a caldo la manovra del governo.

E a proposito dei costi della politica, ha sottolineato: “Prima di tagliare in modo affrettato e sregolato (come avevamo pronosticato) Comuni e Province, parlando di aggregazione di Comuni senza spiegare come, con quali criteri e modalità, si sarebbe dovuta fare una cosa semplice: presentare subito una proposta per ridurre il numero di parlamentari, ridurre i costi di Camera e Senato, superare gli enti inutili, diminuire le indennità dei parlamentari, abolire o adeguare al regime pensionistico di tutti noi comuni cittadini l'assurdo privilegio del vitalizio. Non c'è nulla di tutto questo”.

Per questo motivo il Partito Democratico ha lanciato una “raccolta di firme in tutte le nostre Feste per manifestare simbolicamente il disagio dei cittadini verso una politica che non riesce ad interpretare il sentimento comune, il bisogno di esempi e la volontà di vedere che soprattutto chi ha privilegi cerca di stringere la cinghia in questo momento. Noi proponiamo il dimezzamento dei parlamentari, la riduzione delle indennità, l'abolizione dei vitalizi, l'accorpamento delle province sotto i 500mila abitanti, l'accorpamento dei piccoli comuni per territori omogenei. Una riforma organica e credibile della pubblica amministrazione, non solo per ridurre i costi ma anche per migliorare l'efficienza e garantire la qualità dei servizi”.

Per Marco Di Maio questa non è la sola lacuna del governo: “A grondare di sangue non sarà il cuore del presidente del consiglio, ma saranno i servizi ai cittadini, i loro portafogli, la loro qualità della vita – ha detto Marco Di Maio -. I tagli pesantissimi che saranno fatti a Comuni, Province e Regioni, faranno saltare il sistema di welfare e sanitario costruito in questi anni. A parte i tagli non c'è una sola misura che sostenga invece la ripresa economica: mancano incentivi alle imprese (anzi, vengono tassate di più quelle che operano nel settore delle rinnovabili), sostegno ai giovani che si mettono in proprio, investimenti su scuola, università e formazione, base imprescindibile per costruire uno sviluppo di qualità”.

 

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