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Legge sul cinema, Molea: "Così rilanciamo l'industria culturale"

Il deputato forlivese Bruno Molea, vice capogruppo alla Camera di Civici e Innovatori e vice presidente della commissione Cultura alla Camera, commenta la legge sul cinema

''Questa riforma è l’ennesima conferma di come la cultura è tornata ad essere al centro dell’attenzione dell’azione di questo Governo: il cinema è un veicolo straordinario di produzione per il Paese, con le nuove regole tornano in Italia le grandi produzioni internazionali e, attraverso queste, anche più industria e soprattutto posti di lavoro''. Così il deputato forlivese Bruno Molea, vice capogruppo alla Camera di Civici e Innovatori e vice presidente della commissione Cultura alla Camera, commenta la legge sul cinema approvata giovedì in via definitiva e che, tra le altre cose, abolisce la censura di Stato, garantisce più fondi e istituisce i contributi per le opere prime.

''Le opere audiovisive e in particolare quelle cinematografiche - commenta l’onorevole Molea - sono considerate dall’Unione europea strategiche, in quanto rispecchiano la varietà culturale delle diverse tradizioni e storia degli Stati membri dell’Unione europea. Per questa ragione, pur avendo una notevole incidenza sul mercato, gli interventi previsti dal disegno di legge non si configurano come aiuti di Stato ma rientrano fra le eccezioni culturali previste dal trattato, naturalmente nell’ambito di ben delineati limiti. È una legge che consentirà a molte sale cinematografiche di riaprire i battenti, grazie a un piano di 100 milioni di euro in cinque anni, riservati al restauro e alla creazione di nuove sale".

"Con questo provvedimento si rilancia uno dei settori più dinamici della nostra industria culturale - prosegue -. Basta guardare le cifre: 400 milioni annui sul fondo unico, 200 in più rispetto al passato, 110 milioni in più per il tax credit, 10 milioni per la digitalizzazione del patrimonio filmico, 100 milioni per le nuove sale. Bene la percentuale del fondo dedicato alle opere prime e seconde, circa 70 milioni per incentivare i giovani talenti. Un provvedimento molto atteso, insomma, che rafforza notevolmente l’investimento dello Stato in un settore così strategico e introduce inoltre meccanismi chiari di attribuzione sugli incentivi".

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