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Prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo: via libera della Camera alla nuova legge

"Sono orgoglioso di aver concorso all'approvazione della legge contro il bullismo in rete (cyberbullismo) potenziando le norme esistenti e puntando sulla prevenzione", commenta nella propria pagina Facebook il parlamentare forlivese Marco Di Maio

E' stata approvata martedì in prima lettura dalla Camera dei deputati la nuova legge per la prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo, che ora torna all'esame del Senato. La discussione in Aula ha richiamato più volte gli episodi di cronaca recenti, tra cui il caso della minorenne riminese filmata dalle amiche. "Sono orgoglioso di aver concorso all'approvazione della legge contro il bullismo in rete (cyberbullismo) potenziando le norme esistenti e puntando sulla prevenzione - commenta nella propria pagina Facebook il parlamentare forlivese Marco Di Maio -. Ci sono forme di violenza silenziose, che si faticano a notare, che non fanno notizia. Violenze che condizionano profondamente i giovani (e non) che ne sono vittima, che mortificano la loro autostima, che portano all'emarginazione sociale. Violenze che non fanno notizia fino a quando qualcuno non si fa male o arriva addirittura a togliersi la vita. Ora il Senato approvi rapidamente in via definitiva la legge, senza aspettare il prossimo fatto di cronaca nera".

IL PROVVEDIMENTO - Nel dettaglio, il provvedimento prevede l'ammonimento del questore, sia per gli atti di bullismo che per il cyberbullismo puniti a querela. La disciplina è mutuata da quella sullo stalking, con l'obiettivo sia di evitare il ricorso alla sanzione penale, sia di rendere l'autore  consapevole del disvalore del proprio atto. Se l'ammonito è minorenne, il questore convoca con l'interessato almeno un genitore (o altro esercente la potestà). “La specifica finalità di questa misura è quella di far  percepire ai ragazzi, soprattutto ai minori, il dovere del rispetto della legalità, la responsabilità verso la propria vita e verso quella degli altri, in un’ottica prettamente preventiva. Nella stessa ottica è prevista la confisca obbligatoria dei beni e degli strumenti informatici e telematici utilizzati per la commissione del reato”.

Per gli atti persecutori commessi con strumenti informatici o telematici (sostituzione della propria all'altrui persona e l'invio di messaggi o la divulgazione di testi o immagini, diffusione di dati sensibili, immagini o informazioni private ottenuti attraverso artifici, raggiri o minacce o comunque detenuti, realizzazione o divulgazione di documenti contenenti la registrazione di fatti di violenza o di minaccia) si prevede una pena da un anno a sei anni. Nel 2015 in Emilia-Romagna la Polizia postale ha trattato 120 casi di cyberbullismo (23 di diffamazione online, 6 ingiurie, 53 minacce, 2 molestie, 13 furti di identità, 23 diffusione materiale pedopornografico). I minori denunciati all'autorità giudiziari sono stati 24 (5 per diffamazione, 6 minacce, 1 molestie, 3 furto di identità, 9 diffusione materiale pedopornografico).

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