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Liberi e Uguali: "Dopo il voto confronto anche sull'amministrazione di Forlì"

LeU vuole contare di più in futuro anche per le amministrazioni locali: “Per l'amministrazione del Comune di Forlì abbiamo necessità di avviare un confronto"

Liberi Uguali, la formazione politica di sinistra che si è formata dagli ex Pd di Bersani confluiti in “Articolo 1”, Sinistra Italiana e Possibile di Pippo Civati, non sarà un cartello elettorale per le elezioni politiche, ma intende strutturarsi sul territorio anche dopo il voto, come soggetto politico  in grado di dire la sua per i governi locali. “Dopo le elezioni costruiremo un soggetto politico della sinistra”, fanno sapere Renzo Rivalta, Gessica Allegni, Lodovico Zanetti, esponenti di provenienti dalla rottura col Pd, assieme ad Elisa Fiorini, referente locale di Possibile. A Forlì Sinistra Italiana, il “terzo” del gruppo, è rappresentato da Gaetano Avallone.

Dal punto di vista delle amministrazioni locali questo ha comportato l'uscita del consigliere comunale ex Pd Lodovico Zanetti dal gruppo consigliare del Partito Democratico, confluito poi nel Gruppo Misto. “Ero già uscito da tempo da Pd, ma restavo nel gruppo per motivi tecnici, in quanto  il regolamento comunale non consente la creazione di un gruppo autonomo se non con tre consiglieri, anche se dietro c'è una forza politica di rilievo nazionale. Ma non aveva più senso restare nel gruppo PD,  sebbene mantenga l'adesione alla maggioranza del sindaco Drei, in modo critico. Auspico sempre che il gruppo Liberi e Uguali (LeU) si possa comunque costituire prima della fine di legislatura”. Chi ha fatto la medesima scelta, anche se non presente in Consiglio Comunale, è stata Elisa Fiorini che a nome di 'Possibile' ricorda: “Nel 2015 ci siamo staccati dal PD con Pippo Civati e da allora abbiamo già elaborato un programma politico. Ora ci siamo ritrovati con Mdp e Sinistra Italiana con valori comuni, e la voglia di parlare di cose concrete”.

Come per esempio, riprende Gessica Allegni, assessore al Comune di Bertinoro, “l'iniziativa già fatta a Forlì con Vasco Errani, in cui è stato riempito il salone comunale”. “Questo – riprende Allegni - ci fa partire con una buona sensazione, che esiste un elettorato che si è  un po' perso, che non ha più riferimenti perché il PD non ha gli dato fiducia ed anzi ha tradito negli ultimi anni il suo programma, un elettorato che si è rifugiato nell'astensione che è stata drammatica in questa regione”.  

LeU, però, vuole contare di più in futuro anche per le amministrazioni locali. Continua Allegni: “Per l'amministrazione del Comune di Forlì abbiamo necessità di avviare un confronto con gli altri partiti, dopo uno al nostro interno. Abbiamo grande preoccupazione per le condizioni dell'amministrazione di Forlì, in un costante conflitto intestino nella maggioranza.  Rimarrà chiaro il  nostro leale appoggio al programma, ma rivendichiamo anche una significativa autonomia per quello che vogliamo rappresentare in consiglio e in città, basandosi su proposte nostre su temi che riteniamo centrali, come per esempio fare di Forlì una vera città universitaria, rimettere il lavoro al centro, altrimenti i risultati delle elezioni saranno tutt'altro che scontate”.   

LeU, infine viene indicato come possibile partner di un governo a 5 Stelle. Sul punto spiega Zanetti: “E' difficile ipotizzare un'alleanza locale e nazionale col M5s. Difficilmente ci possiamo alleare con chi ha detto 'no' allo Ius Soli o si astiene sull'articolo 18. Non chiudiamo le porte a nessuno,  ma ci è sempre sembrato che il M5s non sia chiaro e limpido sui valori che si contraddistinguono”. Riprende Rivalta: “Ma se c'è una vera condivisione di contenuti che è reale, non c'è alcun motivo per non fare accordi, perché siamo una sinistra con una cultura di governo, tanto che in Lazio ci sono stati accordi vincolati su punti programmatici, tanto che, per esempio, non ci sarà lista Lorenzin”. Per Gessica Allegni deve cambiare l'approccio col M5S: “Riteniamo che sia necessario cambiare atteggiamento verso quel movimento, che finora è stato di scherno. E' un movimento che sta reggendo più a lungo di quanto inizialmente si potesse immaginare ed è in crescita. Al di là dei gruppi dirigenti che si dimostrano totalmente inadatti a governare, il M5s rappresenta buona parte del mondo giovanile di questo Paese che va ascoltato. Noi non ci sottraiamo al confronto”. 

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