“Da mesi assistiamo ad una  discussione tutta interna al PD riguardante Livia Tellus, la c.d. Holding delle partecipate dl Comune di Forlì e di recente anche degli altri del territori limitrofi. Tutto sembrerebbe ruotare attorno alla retribuzione del presidente - amministratore delegato. Non sappiamo se dietro a tante affermazioni sul primato della legalità su tutto, anche a fronte di un  emolumento tutto sommato modesto in relazione alla entità del capitale gestito, ci sia qualche cosa d'altro, ma per quel che ci riguarda  vorremmo che ci si occupasse di questioni di merito”.

Sulla questione Livia Tellus intervengono ancora i Verdi di Forlì, secondo i quali “si dovrebbe affrontare con impegno  la questione affidamento gestione dei rifiuti, vista malissimo e assai combattuta dalla multiutility monopolista Hera senza però perdere di vista anche altre questioni di merito, che a nostro avviso hanno conseguenze negative  e sulle quali tutti tacciono”.

“Le elenchiamo - dicono i Verdi - riservandoci nei prossimi giorni di approfondire la questione come merita, rompendo un silenzio imbarazzante. La prima riguarda un investimento fallimentare, fortissimamente voluto da un precedente amministratore forlivese, osannato dai suoi sostenitori, quello in base al quale in un costosissimo campo di parabole a specchio si produce... acqua calda, usando ben 2 ettari di terreno.  Si tratta della disastrosa vicenda di Forlì Città Solare, di cui avevamo fin da subito criticato e messo in discussione utilità ed esiti”.

“Il bilancio economico è fallimentare, le perdite enormi, l'utilità negativa, tanto negativa da richiedere la messa in campo di qualche escamotage, per evitare i 3 anni di perdita consecutivi della società, tipo l' allungare la concessione e inglobandola in altra società del gruppo. La seconda riguarda l'inutile Forlì Mobilità Integrata che per sopravvivere riempie la città di parcheggi, in palese conflitto di interessi, dal momento che la sua esistenza dipende da quanto si incassa con la sosta” proseguono gli esponenti verdi.

“Tutto ciò che progetta o propone questa società non viene proposto nell'interesse della città bensì in funzione della possibilità per la medesima di incassare altro denaro per pagare gli stipendi ai dipendenti. Ed ecco che si conserva il parcheggio Bunker della Barcaccia, ecco che si fanno quello del Campus, quello di Via Dandolo, quello di Viale Italia, quello di via Romanello solo per elencarne alcuni, e poco importa se la legge prescrive che non debbano essere costruite opere su terreni in Centro Storico da sempre liberi e di pertinenza di complessi storici : la sopravvivenza di quella società è prioritaria e poco importa se le proposte che fa sul traffico risultano fallimentari, vedi la questione bus  alla stazione”.

“Poco importa se il traffico privato continua  a crescere e a intasare le strade, se i parcheggi ne sono i moltiplicatori, se il trasporto pubblico non funziona, l'importante è incassare i proventi della sosta. L'esame del bilancio di FMI è illuminante per certificare che sua sola sola utilità è l'autoconservazione. Si abbia il coraggio di fare scelte chiare e nette : si chiudano entrambe le società a cominciare da Forlì Città Solare, riconoscendo che è stata una esperienza fallimentare e si chiuda anche Forlì Mobilità integrata. Quello che fa può essere fatto meglio all'interno del Comune, seguendo indicazioni e obiettivi politici fissati dalla Amministrazione e non dettati dalle proprie esigenze di fare cassa e soprattutto non in conflitto di interesse ,  con la conseguenza positiva che i suoi tecnici e gli altri impiegati potrebbero ben rimpiazzare  tante professionalità in uscita per pensionamento. Il risultato di queste scelte, fra l'altro, consentirebbe a Livia Tellus di concentrare ogni suo sforzo su quella che si prospetta come il più difficile degli impegni, quello di gestire la nuova società per la raccolta dei rifiuti, una sfida nella quale si sono fortemente impegnati non solo il Comune di Forlì ma anche tutti quelli del suo circondario” si conclude la nota dei Verdi.