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M5S: "Mini-condono delle tasse agli enti religiosi, stop imbarazzato del sindaco"

Un mini-condono per le tasse locali arretrate a beneficio degli enti religiosi, prima presentato e poi ritirato dalla giunta nell'ultimo consiglio comunale

Un mini-condono per le tasse locali arretrate a beneficio degli enti religiosi, prima presentato e poi ritirato dalla giunta nell'ultimo consiglio comunale a causa dei malumori all'interno della componente laica del Pd. Ci sarebbe questo dietro la retromarcia del sindaco Davide Drei a detta del Movimento 5 Stelle. Scrivono in una nota: “E’ sicuramente nota a tutti la provenienza cattolico-democristiana del nostro sindaco Drei, che ha in tasca la tessera del Pd soltanto dal 2013, provenienza che troviamo confermata anche in numerosi uomini chiave di questa giunta e della holding finanziaria che detiene le società partecipate”. 

“Non è la prima volta che questo crea alcuni “malumori” e differenze di vedute all’interno della maggioranza - dichiarano Daniele Vergini e Simone Benini, consiglieri comunali del M5S Forlì- e nello scorso consiglio ne abbiamo avuto una nuova prova durante la discussione di una delibera, inserita d’urgenza all’ultimo momento in Consiglio, la cui approvazione sembrava certa e che invece, a sorpresa, è stata ritirata dell’assessore Zaccarelli dopo una sospensione di vari minuti chiesta dalla maggioranza e dopo evidenti manifestazioni di insofferenza da parte di alcuni consiglieri del Pd”.

Continua la nota: “La delibera in questione conteneva una sorta di “mini condono”, per alcuni contenziosi riguardanti Imu/Tari/pubblicità e altre imposte comunali, circa una quarantina di posizioni, che, secondo una legge nazionale, se la delibera fosse stata approvata, potevano essere “rottamate” e chiuse pagando l’importo dovuto senza sanzioni e senza interessi. Il fatto è che dopo l’esame dei nominativi coinvolti, protetti da privacy in quanto oggetto di procedimenti in corso, è stato evidente a tutti i consiglieri come gran parte di queste posizioni riguardassero enti religiosi, con contenziosi relativi addirittura a cifre dovute nel 2010 e oggetto di ingenti sanzioni - spiegano Benini e Vergini - tutto questo ha portato a molti malumori all’interno della maggioranza ed al ritiro della delibera per evitare lo smacco di una possibile bocciatura”.

“Durante la discussione non abbiamo potuto fare a meno di ricordare come nel 2016 fu discussa una nostra mozione, bocciata dalla maggioranza, che chiedeva di procedere, similmente a quanto fatto nel Comune di Livorno, ad esaminare le situazioni tributarie pregresse degli istituti paritari presenti nel territorio comunale relativamente ad ICI e IMU e, in caso di accertata omessa dichiarazione o pagamento, ad intraprendere tutte le procedure previste per il recupero dei crediti. Ci fa piacere che, nonostante la bocciatura “politica” della nostra mozione, gli uffici nel frattempo si siano comunque mossi per fare quanto suggerito e verificare quello che noi avevano sottolineato, ma ci fa meno piacere il fatto che poi si sia tentato anche di far passare un “mini condono” che avrebbe favorito in particolare proprio quelle realtà”, attaccano i pentastellati.

“Parimenti ci riteniamo stupiti di come possa essere adottato un provvedimento altamente diseducativo: da una parte l’Amministrazione, come spesso ricorda, rincorre gli evasori recuperando decine di migliaia di euro, dall’altra vorrebbe concedere, con atto proposto dalla Giunta, solo a poche decine di soggetti la possibilità di non pagare le sanzioni e gli interessi dovuti per il mancato pagamento di alcune tasse/imposte. Abbiamo ricordato alla Giunta, ed al Consiglio tutto, come questo atto sarebbe stato iniquo soprattutto nei confronti dei cittadini onesti, dipendenti, artigiani, commercianti, professionisti, imprese, che, con alti sacrifici, pagano le tasse fino all’ultimo centesimo anche in questi momenti di difficoltà economica; concedere “l’abbuono” solo ad alcuni soggetti, molti dei quali pare non abbiano mai pagato dal 2010 in avanti, sarebbe stato un affronto alla legalità ed uno schiaffo all’onestà, tenuto anche in considerazione che per le casse Comunali nulla sarebbe cambiato”, rimarcano Benini e Vergini.

“In conclusione vorremmo sottolineare come da parte nostra non ci sia nulla contro gli Enti religiosi, ma, a nostro parere, delle istituzioni veramente laiche dovrebbero agire equamente nei confronti di tutti, mentre spesso pare che questo Comune sia fin troppo benevolo nei confronti di chi appartiene a specifiche categorie… Ci domandiamo chi governi realmente Forlì: il Partito Democratico o il Partito… Democristiano?”, concludono i due consiglieri comunali del Movimento 5 stelle di Forlì, Daniele Vergini e Simone Benini.

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