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Marcegaglia, Alessandrini (Pd) bacchetta la Fiom: "Non è come la Fiat"

Tiziano Alessandrini, consigliere regionale del Pd, interviene sulla vicenda della Marcegaglia

“In questi giorni sui giornali locali ha tenuto banco la vicenda della Marcegaglia, una impresa molto importante per l’economia del nostro territorio. Non è un tema facile da dirimere. In teoria ha ragione la parte del Sindacato che, non vedendo motivi di difficoltà economiche dell’impresa, non vuole concedere l’accordo sul salario d’ingresso per i giovani nuovi assunti. Ha ragione l’azienda che ritiene di effettuare nuovi investimenti, creando ulteriori importanti opportunità di lavoro, laddove sia possibile avere un dialogo positivo con tutte le componenti del sistema territoriale, Sindacati compresi”. Tiziano Alessandrini, consigliere regionale del Pd, interviene sulla vicenda.

“Pertanto credo che lo sforzo da fare, da parte di tutti gli attori della vicenda, sia quello di tenere conto del contesto e degli interessi generali (dei lavoratori e del territorio). Bisogna mettere i problemi sulla bilancia e vedere se pesano di più i pro od i contro. Di sicuro la vicenda non può essere gravata da alcun ideologismo, ma bisogna oggettivizzarla al massimo. Personalmente credo che un'impresa che non vive difficoltà di mercato, che ha una posizione di leadership in Italia e in altre parti del mondo non dovrebbe subordinare gli investimenti al tema del salario d’ingresso, se le sta a cuore la propria responsabilità sociale verso gli stakeholders che con essa si relazionano. Tuttavia, non ritengo conveniente la chiusura che esprime una parte del Sindacato perché, di fatto, rappresenta un comportamento che inficia l’allargamento della platea degli occupati. E, oggi, tutti sanno che la prima priorità è quella di avere imprese che creano lavoro”, fa presente Alessandrini.

“Mi si dirà che il lavoro non può essere barattato con i diritti. Sono d’accordo, ma qui non siamo in presenza di quanto accaduto a Mirafiori con la Fiat. Qui non si vuole estromettere una parte del Sindacato. Qui si cerca un accordo su un tema di cui la letteratura sindacale è piena di esempi. E c’è la possibilità di portare a casa un investimento importante che coniuga esigenze di sviluppo con quella del lavoro. - conclude - Penso che il Sindacato, pur difendendo legittimamente gli interessi specifici dei propri aderenti o semplicemente dei lavoratori, abbia ben presente la posta in palio: gli interessi del territorio, delle famiglie, degli stessi lavoratori, soprattutto giovani che, se ho ben capito, anche quelli che si sono visti interrompere ingiustamente il rapporto di lavoro dalla Marcegaglia, hanno dichiarato che il lavoro è ben più importante dello stipendio dei primi cinque, sei anni di attività”.

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