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Ztl, "Mercurio" comincia a multare: protesta in Corso della Repubblica

"Quel che più conta - dice il capogruppo del Carroccio in Consiglio comunale, Daniele Mezzacapo - è che parteciperanno alla protesta tantissimi cittadini comuni e commercianti"

Da martedì le telecamere di "Mercurio" che monitorano gli accessi nella zona a traffico limitato del centro storico cominceranno a multare i trasgressori. Chi non è in regola, ovvero transita senza l'esibizione di un permesso, sarà sanzionato di 81 euro (multa ridotta del 30% se pagata entro i primi cinque giorni). Nella stessa giornata Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, affiancati da una delegazione dell'Ugl, manifesteranno dalle 9.30 in corso della della Repubblica 33 a Forlì, dove è stata installata una delle otto telecamere che controllano gli accessi nella ztl. "Quel che più conta - dice il capogruppo del Carroccio in Consiglio comunale, Daniele Mezzacapo - è che parteciperanno alla protesta tantissimi cittadini comuni e commercianti. Vogliamo fare recedere il Comune dai suoi passi. Non vogliamo che si accendano le telecamere per multare chi passa ai varchi per avvicinarsi al centro. Un centro che sta morendo".

DOCUMENTI: SCARICA LA MAPPA - CHE COS'E' MERCURIO E COME FUNZIONA

"Sappiamo - dice il consigliere della Lega - che ci sarà tanta gente e per quella mattina creeremo sicuramente un po' di disagi proprio a chi vuole andare in centro, ma questa lotta serve per rianimare la città. Forlì sta morendo. Speriamo alle prossime amministrative di mandare a casa questa incapace amministrazione che opera senza buon senso. Spegneremo subito le telecamere delle multe e dei divieti e le terremo accese solo per la sicurezza. Il centro deve essere fruibile". Sono 15 telecamere: otto circoscrivono la Ztl e funzionano in modalità sanzionatoria, mentre sette monitoreranno l’ingresso dei mezzi a fini statistici con funzioni di “controllo della sicurezza”.

SPERIMENTAZIONE FINITA: "MERCURIO" COMINCIA A MULTARE, LE INFORMAZIONI

Commenta il consigliere comunale di Forza Italia, Lauro Biondi: "Le ragioni della nostra protesta sono motivate dalla mancanza di decenni di un progetto e di un'iniziativa per salvare il centro storico e la nostra città". Prosegue l'esponente azzurro: "Esprimiamo con forza il dissenso, non solo per questa iniziativa costosa quanto estemporanea, ma anche per quanto concerne il livello di degrado e di impoverimento generale del centro storico forlivese. Il sindaco Drei e la sua giunta non hanno avuto il coraggio di proporre alla città un progetto che modificasse le zone a traffico limitato e l’isola pedonale, e oggi, basandosi solo su questa mancanza di coraggio, invitano l’opinione pubblica a non travisare le funzioni e gli scopi delle telecamere poste negli otto punti di entrata nella città".

Continua Bondi: "Il centro-destra, Forza Italia, Lega e Fdi, da anni lamentano la situazione indecente del nostro centro storico. I cantieri che non partono, oggi anche sul cantiere di corso Mazzini palazzo Demanio, il sindaco dice di avere fretta. Una ipocrita assurdità, da due anni in pieno centro storico siamo di fronte ad un cantiere che oltretutto non ha mai lavorato. Il piano commerciale approvato nei mesi scorsi prevede che, aree commerciali nuove per diverse migliaia di metri quadri di superficie vengano realizzate nelle zone periferiche strategiche, sono tali ovviamente per i poteri forti consolidati da tempo nella nostra città, Pieve Acquedotto in primis. Ma cosa serve per far capire che questa amministrazione in concorso con quei poteri vuole spostare l’interesse commerciale della città in quell’area di Pieve Acquedotto? Dove naturalmente insiste l’Iper? Cosa serve ancora, oltre alla chiusura sistematica dei negozi in centro storico, l’esclusione del trasporto pubblico verso Piazza Saffi, la mancanza di eventi e di occasioni che possano riportare interesse per il nostro centro cittadino, per dimostrare in tutta la sua grandezza che questa Amministrazione ha scelto di non attribuire nessun significato politico-culturale all’incontro della gente in Piazza Saffi e non sa neppure di cosa si parli, di che cosa si tratta quando si chiede di dare un valore reale al centro commerciale naturale così come avviene in tutte le città del mondo occidentale avanzato".

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