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Millantato credito, il deputato Pini non si presenta in tribunale

Gianluca Pini, il deputato romagnolo della Lega Nord indagato per millantato credito, non si presenterà all'invito a comparire che gli è stato notificato dalla Procura di Forlì

Gianluca Pini, il deputato romagnolo della Lega Nord indagato per millantato credito, non si presenterà all'invito a comparire che gli è stato notificato dalla Procura di Forlì. Intendendo farlo, eventualmente, "in una fase più avanzata dell'inchiesta". In più, annuncia in una nota, depositerà a sua volta "un esposto relativo a fatti che ritengo riconducibili ad attività di dossieraggio e diffamazione a mio danno, probabilmente non estranei alla vicenda".

L'inchiesta, nata in seguito ad una denuncia sporta il 24 gennaio, è seguita dal procuratore Sergio Sottani e dal sostituto procuratore Fabio Di Vizio. Secondo l'accusa, Pini avrebbe ricevuto la somma di 15mila euro da un candidato ad un concorso di abilitazione alla professione notarile tra fine dicembre 2007 e gennaio 2008, con il pretesto di remunerare o comunque comprare il favore di qualcuno tra i membri della commissione.

Pini, sempre secondo l'accusa, avrebbe vantato appunto un credito con i colleghi in parlamento Gino Capotosti e Alfonso Papa. Un atteggiamento che sarebbe proseguito fino all'estate scorsa. Al momento della notifica, dice l'esponente del Carroccio, "la mia volontà era stata quella di presentarmi immediatamente senza attendere la data dell'invito, in ragione della mia totale estraneità all'accusa".

Poi però, avendo appreso "che queste accuse si fonderebbero su di un misterioso esposto, se ho ben capito anonimo, ma allo stesso tempo 'dettagliato'", il deputato per l'origine, le caratteristiche e i tempi dell'accusa è portato a ritenere, spiega, "che sia stato confezionato ad arte un boccone avvelenato e che non sia affatto casuale che dopo l'invito - avvenuto con la sorveglianza stretta delle forme che la legge prevede - sia montato ed alimentato un polverone mediatico, di sicuro con il compiacimento di qualcuno".

Per questi motivi Pini preferisce non presentarsi ora: "Mi é stato spiegato - conclude - che in un contesto simile il mio confronto avverrebbe al buio, senza la conoscenza preventiva degli atti: un contesto pericoloso, soprattutto per l'innocente. Attenderò dunque serenamente l'esito degli approfondimenti dei magistrati a proposito di questo 'racconto', fiducioso che la loro azione nei miei riguardi sarà più che mai equa e rigorosa e che il tutto possa risolversi con una archiviazione".

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