Italia più povera, più violenta, più vecchia e inutilmente più istruita. Lo dice uno studio Centro Studi della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (Cna), e da questo partiamo con una considerazione di stupore e meraviglia per l'esclusione dal dibattito organizzato da Cna Forli, lunedi 5 maggio, con i candidati Sindaco.

La realtà di Forli, oggi, è assimilabile a questo quadro. Basta scorrere le cronache sui dati della disoccupazione, avere l'umiltà di chiedere ai responsabili della Caritas i dati impressionanti di coloro, italiani, che chiedono cibo, porre attenzione al fenomeno furti che ha fatto balzare il nostro Comune al secondo posto per incremento degli stessi a livello nazionale. Il compito di una forza politica diversa, di un partito fatto di donne e uomini che non sono calati da Marte ma, come tutti, conoscono sulla propria pelle il disagio e la rabbia per una vita precaria, bene il compito che ci siamo imposti è quello di esserci per proporre scelte radicalmente alternative.

Avremmo spiegato questo alla platea degli Artigiani lunedì. Avremmo approfondito, cosa che faremo con un convegno il 16 maggio, la questione della moneta, quindi del credito e del vero reddito di cittadinanza. Del diritto al lavoro e alla vita, oggi negato dal dogma della scarsità imposto da un sistema bancario violento e fondato su basi giuridiche non democratiche. Avremmo detto alle donne ed agli uomini che non abbiamo ricette magiche, ma la volontà di unire idee, aspirazioni e di combattere per questo. Avremmo chiesto al Popolo di Forlì di guardarci negli occhi, tutti. E di provarci insieme.

Paola Monaldi (Mis Forlì)