"L’allarme dei sindacati di polizia penitenziaria che lamentano scarsità di risorse umane e strutturali non va sottovalutato, specie in vista dell’apertura della sezione di Custodia attenuata, ottima notizia per il carcere di Forlì e per la logica del recupero dei detenuti. E’ bene accelerare i lavori alla nuova struttura il cui cantiere deve essere chiuso entro il 2019 come promesso". Il deputato forlivese Bruno Molea, vice capogruppo alla Camera di Civici e Innovatori, commenta così l’allarme lanciato dalla Cgil.

"Il lavoro della guardia penitenziaria è difficile e spesso dimenticato - continua Molea -. Per gli agenti, costretti alla stessa vita dei detenuti in strutture spesso fatiscenti e con risorse ridotte, non sempre è facile fare formazione o lavorare al fianco dei volontari in carcere per il recupero del detenuto, e questo spesso comporta solo un imbruttimento delle condizioni generali degli ospiti delle galere per i quali il lavoro riabilitativo sembra sempre denso di ostacoli".

"Oggi, l’apertura di una sezione di Custodia attenuata è un grande opportunità - prosegue il parlamentare -. destinata a chi mostra una seria e accertata volontà di recupero, necessita di personale di polizia penitenziaria preparato, formato, motivato. Il tutto è impossibile se si lavora sotto organico e in strutture compromesse. Per questo, è necessario si rispetti la tabella di marcia dei lavori al nuovo carcere e per questo tornerò a interessare il ministero: un anno fa, in risposta a una mia interrogazione, il sottosegretario alla Giustizia assicurò a Forlì che i lavori sarebbero terminati entro il 2019. Vorrei si evitassero altri scivolamenti e si ragionasse anche sui numeri dei detenuti del carcere di Forlì e dell’organico di Polizia penitenziaria a loro riservati".