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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Omicidio stradale, Marco Di Maio: "Basta annunciare, è il momento di fare"

"Ci sono cose che non vanno annunciate, se non dopo averle fatte. Una di queste è l'introduzione del reato di omicidio stradale". Lo afferma il deputato forlivese Marco Di Maio

"Ci sono cose che non vanno annunciate, se non dopo averle fatte. Una di queste è l'introduzione del reato di omicidio stradale". Lo afferma il deputato forlivese Marco Di Maio, a proposito dell'annuncio fatto nei giorni scorsi dal ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, circa la volontà di portare in consiglio dei ministri entro gennaio un pacchetto di norme sulla giustizia che conterrebbero anche l'introduzione del reato di omicidio stradale. Un annuncio "giustamente salutato con soddisfazione da Asaps, l'Associazione sostenitori amici polizia stradale, che ha sede a Forlì e che da tempo si batte per la sicurezza stradale; ma senza smorzare gli entusiasmi, vorrei che il Governo assieme al parlamento fossero concentrati sul mandare in porto un provvedimento complessivo e puntuale".

"C'è una proposta di legge già pronta (firmata anche dal sottoscritto) e depositata alla Camera - fa notare il parlamentare -. Se il governo, come ha annunciato il ministro Cancellieri, ha intenzione di accelerare con un decreto, sono certo che troverà molti alleati in parlamento; ma per favore, visto che è cominciato un nuovo anno, non ripetiamo nel 2014 gli errori commessi nel '13, dove tra annunci e rinvii molti provvedimenti attesi sono stati rimandati".

"Poiché il ministro ha fatto questo annuncio, quasi come se il tema non fosse all'attenzione di nessuno finora - aggiunge il deputato romagnolo - corre l'obbligo di informare circa i contenuti della proposta che assieme ad alcuni colleghi abbiamo depositato in parlamento".

La proposta in oggetto va a colmare un vuoto che c'è nell’ordinamento giuridico italiano, dove non è prevista un’autonoma figura di reato per omicidio e per lesioni stradali. Le sanzioni attualmente previste dal codice penale non sono rispondenti a criteri di proporzionalità tra ciò che si mettono a rischio (la vita e l’integrità fisica delle persone) e l’atteggiamento psicologico del reo. È perciò necessario incidere sia sull’entità della pena e sulle misure che ne garantiscano l’immediata efficacia sia sul corretto inquadramento dell’approccio psicologico di chi, consapevole della pericolosità della propria condotta, ne accetta il rischio pur conscio delle possibili conseguenze.

La proposta di legge si articola in nove articoli che modificano il codice penale, il codice di procedura penale e il codice della strada, di cui al decreto legislativo n.285 del 1992, stante la necessità di armonizzare le diverse fonti del diritto che a vario titolo disciplinano la materia.

In particolare si evidenziano l’articolo 1 che introduce la nuova fattispecie di reato di omicidio stradale, l’articolo 3 che introduce quello di lesioni stradali, l’articolo 4 che modifica i riferimenti ai tassi alcolemici ai fini dell’applicazione di sanzioni più severe di quelle attuali e l’articolo 9, che prevede la sospensione della patente di guida a tempo indeterminato quando si procede per il reato di omicidio stradale.

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