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Pd e la scissione di Renzi e Di Maio, Valbonesi: "Grave errore. Ma il Congresso deve andare avanti"

Tra i parlamentari che lasciano il Pd c'è anche il forlivese Marco Di Maio. "Marco è un amico e, pur non condividendo la sua scelta, la capisco"

L'uscita di Matteo Renzi dal Pd? "Un grave errore". A dirlo è il candidato alla segreteria territoriale dem, Daniele Valbonesi. "Un errore nel merito - dice Valbonesi - perché il Pd è nato per rappresentare un campo ampio al cui interno potessero essere rappresentate le sensibilità riformiste di centrosinistra. Quindi per unire anche visioni diverse ma accomunate, oggi in particolare, dalla contrapposizione a pulsioni sovranità e populiste. Ma anche un errore nel metodo, perché, limitata ai parlamentari, appare come "una manovra di palazzo" e non "di popolo"".

Tra i parlamentari che lasciano il Pd c'è anche il forlivese Marco Di Maio. "Marco è un amico e, pur non condividendo la sua scelta, la capisco e conosco il suo "travaglio" per una scelta difficile". "Inevitabilmente - aggiunge il sindaco di Santa Sofia - questo evento ha ripercussioni sul congresso territoriale del Pd. Ma il Congresso deve andare avanti. Entrambi i candidati, sicuramente io, restano saldamente nel Pd e quindi non vedo perché dovrebbe interrompersi un processo che è già partito".

"Garantisco che i candidati di "Ricostruiamo il Pd" all'assemblea territoriale non hanno intenzione alcuna di lasciare il Partito - prosegue Valbonesi -. Penso che la mia eventuale elezione possa garantire una maggiore tenuta e compattezza del Partito territoriale. Intanto perché farò di tutto perché le defezioni siano il minor numero possibile. Poi perché, rispetto a Folegatti, la mia candudatura è oggettivamente più aperta e inclusiva".

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