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"Per l'importanza della Statale 67 è importante mantenere la Polstrada di Rocca"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

"La proposta soppressione del distaccamento della polstrada a Rocca San Cassiano è uno degli evidenti amari frutti della sconsiderata e frettolosa rinuncia alla battaglia per sostenere l'importanza strategica della SS.67. Una arteria di straordinaria rilevanza storica, economica e culturale, che aveva visto in passato l'impegno congiunto delle due regioni interessate, Emilia-Romagna e Toscana con la costituzione di una apposita società di scopo la TO-RO. Tale società avviò la progettazione di massima e attraverso l'Anas e ne iniziò la realizzazione per stralci funzionali. Alcuni di questi riguardarono il versante toscano ed alcuni quello romagnolo,da Forli a Castrocaro e poi fino alle porte di Dovadola e un tratto dopo Dovadola verso Rocca. Sul come superare l'abitato di Dovadola si bloccò colpevolmente per troppo tempo il prosieguo dei lavori.

 L'Anas evidentemente non più sollecitata con costanza ha pian piano abbandonato l'attenzione all'arteria, e non avendo pressione dalla regione Emilia-Romagna ne dalla Toscana che nel frattempo aveva risolto nel suo versante i problemi che più la interessavano, non se ne è più occupata. La sciagurata semisoppressione delle provincie che le ha rese dei fantasmi ha avuto sulla  vicenda in oggetto  un ruolo determinante nell'affossamento definitivo del progetto con lo scioglimento della società TO-RO (essendo le provincie le capofila della società TO-RO). Scioglimento che è avvenuto nell'indifferenza e comunque nell'inspiegabile silenzio della politica. Ora che tutti si mostrino sorpresi della decisione di chiudere il presidio polstrada di Rocca è quantomeno curioso visto il disinteresse sul ruolo della strada statale 67. Sia almeno questa l'occasione per tornare a ragionare sul ruolo strategico della suddetta strada, la cosidetta “ Strada dei due mari” dall'Adriatico (Ravenna) al Tirreno (Livorno).

Mettiamoci pure anche la circostanza del 700esimo della morte del sommo poeta fiorentino Dante Alighieri (Ravenna settembre 1321) che richiamerà inevitabilmente l'attenzione regionale e nazionale sul naturale collegamento tra Firenze e Ravenna. Quale modo migliore per onoralo rilanciando il Progetto di valorizzazione del percorso di attraversamento dell'appennino valicando il passo del Muraglione (SS67). Percorso realmente seguito da Dante. Se poi il governo nel piano straordinario delle grandi opere riprendesse dandole la necessaria priorità il progetto del raddoppio della Statale Romea si andrebbe a realizzare una importantissima arteria nazionale che collega le città d'arte e di cultura del nord-est ed il centro Italia: Venezia Ravenna Forlì Firenze Pisa Livorno.    

E' un sogno? Forse o forse no, se tutti assieme e con pazienza e caparbietà si sapranno cogliere le aperture  e le disponibilità che proprio nella recente campagna elettorale sono emerse. Sta a ciascuno di noi far si che non restino vane promesse. I sindaci della vallata del Montone e dei due capoluoghi si facciano promotori di un incontro con la Regione e l'Anas per riprendere il progetto della ss67 magari definendo almeno due stralci funzionali quali la galleria sotto al muraglione e l'allargamento improcrastinabile della Ravegnana. Allora forse anche il distaccamento della polstrada a Rocca San Cassiano potrà avere un futuro, altrimenti si potrà forse rimandarne temporaneamente la chiusura, ma il suo destino resterà segnato".

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