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Petizione contro il nuovo supermercato al Ronco, Ragni: “Se ne discuta in consiglio"

“Non siamo pregiudizialmente contrari alla nascita di nuovi centri commerciali - premette Ragni -. In questo caso valutiamo la raccolta firme in atto al Ronco come un segnale di disagio"

Fra gli interventi immediati del nuovo “Piano del Commercio” del Comune di Forlì c'è la struttura che sorgerà al Ronco, una superficie di 5.000 metri quadri da destinarsi ad una parte non alimentare (2.500 metri quadrati) e supermercato Conad (per 2.500 mq) con la proposta di spostare ed ampliare l'attuale punto vendita vicina a via Seganti. Un'area commerciale che nascerà prospiciente alla rotonda tra viale Roma e via Zangheri. "Il cantiere non è stato ancora attivato e già nel quartiere è in avvio una raccolta firme sull'intero stato dell'arte al Ronco (strade, aeroporto, ambiente e commercio) che metterebbe a nudo anche il malumore di chi paventa una moria di piccoli negozi nella sfida con i punti vendita tipo supermercati, in una fase storica che vede la crisi del commercio ancora lontana dall'essere conclusa", spiega il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Fabrizio Ragni.

“Non siamo pregiudizialmente contrari alla nascita di nuovi centri commerciali - premette Ragni -. In questo caso valutiamo la raccolta firme in atto al Ronco come un segnale di disagio: c'è chi teme che a subire le spese siano i negozi e i punti vendita a condizione familiare, le micro e piccole imprese che hanno fatto grande la nostra economica. In caso che la petizione diventi oggetto di dibattito in consiglio comunale non faremo mancare il nostro via libera e intanto ribadiamo che una buona amministrazione comunale avrebbe dovuto varare oltre al nuovo piano del commercio una maxi manovra a favore di tutte le imprese, per rilanciare l' attrattività del territorio e attirare nuovi capitali".

Per Ragni è possibile aiutare le imprese "in primo luogo abbattendo la tassazione locale che pesa sulle tasche di cittadini e negozianti in maniera improponibile: fra i capoluoghi emiliano romagnoli, Forlì è al terzo posto assoluto dopo Bologna e Ferrara per pressione fiscale più pesante. Poi si devono mettere in moto provvedimenti per ridurre le aliquote Imu sui capannoni, ridurre i costi di occupazione del suolo pubblico per gli esercizi commerciali , rimodulare e/o eliminare addizionale Tasi e Tares e “No Tax Area” per due anni alle nuove imprese che aprono e assumono personale tanto per cominciare".

Poi, il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Forlì propone anche di destinare a commercianti ed esercenti i 200mila euro di incasso previsti dall'introduzione della nuova tassa di soggiorno: "A patto che la stessa tassa non venga eliminata dal nuovo governo Lega – M5S come previsto alla pagina 51 del contratto di governo che le due forze politiche hanno sottoscritto. In caso di abrogazione, anche il Comune di Forlì immaginiamo che per sopperire al mancato introito sottoporrà famiglie e imprenditori all'ennesima stangata".

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