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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Piazza Montefeltro, i Verdi: "Riproposto un progetto penoso"

È stata votata in Consiglio comunale una mozione del PD che con la scusa di fare il cosiddetto “giardino dei musei” ripropone una delle più penose giravolte del Sindaco precedente"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

È stata votata in Consiglio comunale una mozione del PD che con la scusa di fare il cosiddetto “giardino dei musei” ripropone una delle più penose giravolte del Sindaco precedente, che dopo avere scritto nel proprio programma che avrebbe restituito ai forlivesi un pezzo di città devastato dal cemento, negli ultimi giorni del suo mandato sposò una esercitazione di un paio di studenti di un suo assessore volta a conservare la parte peggiore di quella colata.

400 mila euro buttati in opere per connettere barcaccia e giardino : e questo per compiacere una persona ? Ora si spaccia quella esercitazione per “progetto” e si imbroglia persino la Soprintendenza che ha richiesto, per approvarlo, la firma di un architetto. Si è appreso che c’è stato chi non ha esitato a mettere il proprio timbro, dicendo di esserne l’autore, sotto elaborati privi di qualsiasi qualità. Come Verdi nel 2014 abbiamo posto solo due condizioni per il nostro sostegno alla nuova Amministrazione Drei: la lotta contro l’arrivo dei rifiuti da fuori provincia e la demolizione di tutto il parkeggio bunker, a cominciare dalla barcaccia.
 
Il PD non vuole tenere in alcun conto tutto ciò e vuole forzare la mano . Forse pensa, dati i recenti risultati elettorali di non avere più bisogno di alleati in futuro, di essere autosufficiente e come si usa dire di aspirare ancora alla  “vocazione maggioritaria “ ? I Verdi sono stati protagonisti fin dagli anni '80 della battaglia che ha consentito a Forlì di disporre del San Domenico invece di massacrarlo con il progetto di regime del teatro Sacripanti e hanno costantemente avanzato la proposta di demolizione del parcheggio bunker per sostituirlo con un giardino, riprendendo idealmente gli orti originari del convento. Hanno anche predisposto un proprio progetto che restituisce alla città la qualità perduta dalla colata di cemento che ha sostituito la ex fabbrica di Feltro.
 
Come in un inaccettabile gioco dell'oca invece si torna sempre al punto di partenza e periodicamente ritorna la proposta di conservare quel mostro, in toto o in parte. E’ una proposta inaccettabile che mantiene la barcaccia, seppellisce il parcheggio sotto terra e conserva il violento intervento che manomette una parte importante della città, altera la percezione della Chiesa e del convento, invade le strade, mantiene in centro un pericoloso attrattore di traffico motorizzato.
 
Affermano che si tratterebbe di un primo stralcio e che in seguito si potrebbe anche demolire la barcaccia : è un palese falso . Se si esamina il progetto si vede come oltre 400 mila Euro di denaro pubblico vengono sprecati in opere necessarie per connettere la barcaccia con il “giardino dei musei” : sono necessari muri di contenimento, nuove scale, rampe, ponticelli e nuove recinzioni, importanti opere di fondazione nonché il restauro degli svincoli e dei raccordi di accesso al parcheggio coperto seminterrato, consolidando in tal modo uno stato di fatto irragionevolmente modificativo del loro tracciato storico.
 
Così l’area verde risulta severamente ridotta (mq 4000 circa, al netto di vialetti e piazze pedonali)  e assai meno fruibile in quanto più frammentata, la struttura del parcheggio coperto viene integralmente conservata ed anzi ulteriormente sovraccaricata a seguito della realizzazione della parete in cemento armato (in gabbionate  di sassi ? )  con relative fondazioni, mentre viene del tutto accantonato l’obiettivo cui era preordinato Piano Particolareggiato approvato nel 2011 di adeguare il profilo altimetrico dell’area per consentire la “creazione di un tessuto connettivo fra le varie realtà architettoniche ed urbane esistenti, attualmente separate dalla presenza del parcheggio sopraelevato e sotterraneo che costituisce di fatto una cesura non solo fisica ma anche concettuale e che pone in particolare il complesso di San Domenico come adagiato su una innaturale piattaforma con conseguente effetto di distacco visivo dal contesto circostante”.
 
Si tratta di un’iniziativa che tende a configurarsi più come  un espediente tecnico che alla stregua di un progetto rispettoso delle indicazioni degli organismi competenti e della volontà ormai consolidata di recupero e riqualificazione della città.
 
NOI VERDI PROPONIAMO la realizzazione dell’intero intervento di demolizione e di sistemazione a giardino di tutta piazza Guido da Montefeltro, ciò consentirebbe di evitare lo spreco di ingenti somme di denaro, necessarie per collegare fra loro Giardino e Barcaccia e che dovrebbero poi essere demolite al momento della realizzazione in un secondo tempo della demolizione della Barcaccia”
 
Ribadiamo che il costo dell’intero progetto di riqualificazione di tutta Piazza Guido da Montefeltro, in base a verifiche  più accurate effettuate, rientra nel budget inizialmente previsto dal progetto di massima del solo primo stralcio.
 
Per i Verdi la questione San Domenico e parcheggio con annessa barcaccia , come e' noto, ha una rilevanza assoluta e tutti possono  ricordare facilmente cosa dicemmo al momento della presentazione della lista a proposito della nostra partecipazione alla maggioranza. 
 
Sul San Domenico, non sarà elegante dirlo, abbiamo avuto ragione. Oltre 30 anni fa abbiamo condotto in solitaria la battaglia per salvare il complesso conventuale dalla colata di cemento proposta con il progetto del teatro voluto da Zanniboni. Oggi i musei del San Domenico sono il fiore all'occhiello della città. 
 
Sappiamo di avere ragione anche quando manifestiamo con i picconi contro il parcheggio che sfregia il centro storico. Siamo sicuri che, come per la chiesa e il convento, la soluzione che proponiamo sarà la più apprezzata dalla città

Verdi Forlì-Cesena

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