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Bando comune, Ragni (Fi): "Promuove la cultura gay e trans gender". Replica Zanetti (Mdp): "Subcultura maschilista"

Dopo il Popolo della Famiglia, anche il capogruppo in Consiglio comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia, Fabrizio Ragni, è polemico sul nuovo bando comunale triennale

Una "plateale dimostrazione di discriminazione al contrario". Dopo il Popolo della Famiglia, anche il capogruppo in Consiglio comunale e coordinatore cittadino di Forza Italia, Fabrizio Ragni, è polemico sul nuovo bando comunale triennale per la presentazione di progetti culturali. Spiega l'esponente berlusconiano: "Tra le finalità c’è il sostegno e la promozione di tematiche e i linguaggi della cultura lesbica, gay, bisessuale e transgender. Una prescrizione precisa contenuta nel regolamento che scadeva mercoledì alle ore 12 e che non può non aver ottenuto il visto della giunta o quantomeno dell’assessorato di competenza. E’ un’ipoteca sulle attività culturali in ambito teatrale, musicale, cinematografico e fotografico per i prossimi 3 anni, dal 2019 al 2021".

"Stiamo parlando di un bando comunale che prevede l’erogazione di fondi pubblici, soldi dei contribuenti - prosegue Ragni -. E’ questo l’ultimo regalo dell’amministrazione comunale uscente. Questa l’eredità della giunta Pd ai nuovi candidati del Pd che dicono di dialogare con il mondo cattolico". L'esponente di Forza Italia evidenzia quella che considera "una plateale esibizione di una discriminazione al contrario: ottiene meno punteggio chi partecipa al bando e non inserisce nel proprio progetto tematiche Lgbt. Una vera e propria ingiustizia".

Ragni trova una linea rossa che unisce questo bando promosso dal Servizio Cultura e Turismo del Comune ad altre iniziative pubbliche autorizzate, per ultima quella del novembre scorso, con le letture nelle Biblioteche Decentrate  di Forlì di testi sulla cosiddetta "gender identity", che doveva offrire ai bambini dai 7 ai 10 anni un’idea "positiva su ruoli e modelli di genere", per il consigliere comunale azzurro "un’immagine volutamente aperta, plurale, varia, priva di stereotipi, improntata al rispetto e alla valorizzazione delle diversità".

"Al di là delle intenzioni di principio clericali, del sostegno espresso più volte da questa giunta alle associazioni cattoliche, ci troviamo di fronte ad una chiara esibizione culturale che vorrebbe propagare del mondo una visione  ideologica e intollerante al contrario, dove si penalizzano cioè  le unioni tradizionali e la vocazione etero - viene evidenziato -. Si vorrebbe ridurre, un approccio sociologico e politico di parte a norma valida per tutti, imprimendo dunque una forzatura che, sostenuta oltretutto con soldi pubblici, era necessario mettere al centro di un dibattito fra i partiti ed i diversi schieramenti, un confronto all’interno dell’amministrazione comunale che non c’è stato, e di questo ci rammarichiamo. Stigmatizzando una prassi che, speriamo non abbia mai più a ripetersi, soprattutto se si tratta di tematiche  sensibili come i valori ed i principi essenziali degli esseri umani".

L'intervento di Lodovico Zanetti

Interviene il consigliere comunale del Gruppo misto, Lodovico Zanetti: "Stupisce vedere il consigliere Ragni unirsi al Popolo delle famiglie nell'attaccare il bando comunale sulla cultura, bando che ritiene vadano valorizzate le tematiche femminili, quelle giovanili, e quelle Lgbt. E' vero, c'è una sottile linea rossa che ha unito le scelte culturali di questa amministrazione. Il rispetto e la tutela di tutti, la tolleranza, l'apertura mentale. Spiace che, mentre in Europa la destra oramai gareggia con la sinistra sui temi dei diritti civili, con Cameron, conservatore e la Merkel, democristiana che si fanno promotori del matrimonio equalitario, la destra italica copia i peggio vetero comunisti stalinisti, come Maksim Gorkij che sulla "Pravda" e sulla "Izvestia" in data 23 maggio 1934 scriveva "Nei paesi fascisti, l'omosessualità, rovinosa per la gioventù, fiorisce impunemente... Facciamo sparire tutti gli omosessuali e sparirà il fascismo!". Ora, al netto delle battute rimane un punto che deve essere chiaro. Chi voterà il centrodestra, a Forlì, voterà per quella "subcultura" maschilista, che si esplicita con la proposta di legge Pillon che toglie diritti che le donne hanno conquistato sulla loro pelle, e sostiene iniziative come il Congresso della famiglia, che vede la presenza di personaggi che vorrebbero condannare a morte i gay, o che ritengono assassine e cannibali le donne che ricorrono a una interruzione di gravidanza. Teniamo lontane il medioevo dal governo della nostra città. Presenterò un ordine del giorno di sostegno all'operato della giunta, e di censura al patrocinio del Ministero della famiglia al convegno di Verona".

Alternativa per Forlì

Contro Ragni anche la lista di sinistra "Alternativa per Forlì", che un una nota definisce le sue "affermazioni oscurantiste e strumentali, in particolare nei confronti del mondo cattolico, citato da Ragni, che ignora i principi di solidarietà e rispetto della dignità umana a cui quel mondo è invece profondamente ancorato. Per noi, quel passaggio incriminato di un bando molto più ampio, è positivo perché volto a promuovere la cultura dell’inclusione e della presa di coscienza sull’esistenza di diversi orientamenti sessuali.  E' da sostenere, perché improntato all'utilizzo della cultura come strumento di contrasto a bullismo e violenza, di cui sono quotidianamente vittime tantissime persone, spesso con esiti drammatici".

"Le aggressioni che subiscono ancora oggi nel nostro paese le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender sono un fatto di fronte a cui non si possono chiudere gli occhi e che nessuna campagna elettorale e l'esigenza di racimolare qualche voto in più possono portare a giustificare o valutare superficialmente. Ricordiamo al  consigliere comunale che  la Costituzione italiana afferma l’uguaglianza di tutti i cittadini indipendentemente dall'orientamento sessuale, dal genere,  dalla provenienza, dalla religione. Preoccupa l'atteggiamento di una certa destra incapace di fare i conti con una società che cambia e si evolve, col diritto di tutte e tutti a scegliere liberamente della propria vita, a non subire per questo discriminazioni. Un atteggiamento che rileviamo anche nei confronti delle donne e della loro emancipazione. Contro tutto questo ci battiamo e continueremo a batterci. Non consentiremo a forlì di ritrovarsi in un nuovo medioevo, di chiudersi nella paura e nel pregiudizio e siamo certi che non accadrà, perchè le cittadine e i cittadini forlivesi sono persone migliori di certi esponenti politici che si candidano a rappresentarli", conclude la nota.

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