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Potere al Popolo: "Pd e Liberi e Uguali sono espressione di giochi di potere"

"Le polemiche sui candidati alle elezioni (a Forlì e nel resto d’Italia) sono dovute ai trasformismi e all’arrivismo che hanno espulso la democrazia e la partecipazione dalla politica"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Le polemiche sui candidati alle elezioni (a Forlì e nel resto d’Italia) sono dovute ai trasformismi e all’arrivismo che hanno espulso la democrazia e la partecipazione dalla politica. Le elezioni politiche, il processo che dovrebbe essere democratico per eccellenza, per l’ennesima volta sono state gestite in modo opaco e verticistico. E peggio sarà quando entreremo nella cabina elettorale: una legge imposta dal Partito Democratico (con ben 8 voti di fiducia) e sostenuta da Lega Nord e Forza Italia non permetterà agli elettori quasi nulla, se non approvare (in blocco) 6 o 7 candidati e altrettanti partiti, apparentati più da mire di potere e opportunismo che da programmi ed idee.

In questa situazione, Potere al Popolo ha capovolto il tavolo e le regole. Innanzitutto ha elaborato il proprio programma in più di 300 assemblee, aperte e libere, a cui hanno partecipato migliaia di persone, poi, con lo stesso metodo, democratico e trasparente, ha scelto i candidati, tutti espressione del territorio del collegio. E la differenza si vede. I candidati della destra, del PD e di Liberi e Uguali sono espressione di giochi di potere e sono tutti stati decisi a Roma, nelle segrete stanze dei partiti o delle aziende/partito. In Potere al Popolo i candidati sono stati scelti da chi ha partecipato alle assemblee e sono emanazione di quel Popolo che vogliamo rappresentare. Non sono deputati uscenti (eletti grazie agli inciuci), avvocati benestanti o politicanti di professione, ma conoscono perfettamente i sacrifici che si devono fare per arrivare alla fine del mese, cosa significa avere un contratto precario, gestire la propria genitorialità in assenza di asili o con strutture troppo costose o una sanità sempre più esosa e a misura dei più ricchi. 

E lo stesso M5S ha catapultato nei territori, da Roma, i candidati bocciati dalle parlamentarie e si sta ritrovando nelle proprie liste gente riciclata, che fino a qualche tempo fa sosteneva Forza Italia o, come accade a Forlì, il Partito Democratico e che oggi, folgorato dal vento a favore, si è trovato candidato, scavalcando anche militanti di vecchia data. I nostri candidati fanno la differenza perché, da anni, li vedete davanti alle fabbriche, nelle vertenze, nelle lotte, nei presidi antifascisti, nei comitati a difesa della Costituzione e dei beni comuni, hanno una storia che potete giudicare e, senza promettere mari e monti (per poi ritrovarsi Mario Monti al Governo), vi garantiscono che a lottare ci saranno anche domani e oltre il 4 marzo. Dal popolo per il Popolo. 
 
Potere al Popolo Forlì
 

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